Quello che dovevo dire sul settore del Nanopublishing l’ho scritto quasi tutto in questo post che tante polemiche ha suscitato: nel totale l’esperienza personale che ho accumulato in questo contesto è stata in fondo positiva anche se mi ha portato a riconsiderare questo business ed a pensare che l’editoria online è un settore delicato.
E’ raro dunque che io legga questi blog perchè preferisco ancora quelli personali, mi danno una sensazione di un lavoro meno giornalistico; d’altronde leggo sempre con occhio malizioso anche le pubblicazioni e gli articoli dei grandi magazine ma questa “puzza sotto il naso” nasce da una curiosità innata nel volere conoscere la verità e confrontarmi con chi ho davanti. In questa ottica di confronto il blog personale è senz’altro una strada che prediligo.
Leggo che nei prossimi giorni verrà lanciato I say Blog!, un nuovo network di nanopublishing: sono tutt’ora sul mercato italiano 4 quelli più importanti, con questo arrivano dunque a 5 (ma ce ne sono anche altri più piccoli) senza considerare Appunti Digitali, per ora solo un blog multi autore. La sfida per qualunque nuove attore che si aggiunga è alta, offrire novità e qualità acquistando la fiducia dei lettori, anche di quelli già affezionati a leggere gli altri.
Mi chiedevo se in Italia il gioco vale la davvero candela ovvero se questa torta che viene divisa (ok, la coda lunga quanto è lunga?) tra i diversi editori è così grande e proficua o se è solo fumo negli occhi: bisognerebbe – come ho già detto diverse volte – fare una analisi precisa e fondata sui numeri (su questo è più bravo Enrico) di queste aziende.
Mi chiedevo poi ancora: ma quanti network di nanopublishing esistono in Usa? Ed in Francia, Germania ed Uk?
Via [Webnews]
Ad ogni nuovo nanopabliscier nato ribadisco la mia posizione: posto ce n’é per tutti, se si sanno produrre contenuti di qualità e originalità tale da attirare lettori interessati. Altrimenti, di blog generalisti ce ne sono fin troppi in giro..
La coda lunga tende a infinito su entrambi gli assi, ma non é certo verso le nicchie composte di pochi utenti che si dirigono i network multiblog, bensì nei primi due terzi del grafico!
Io i conti li farei tra un paio di anni… Magari scoppia la bolla 2.0 e allora faremo i conti di chi ci sarà ancora e chi no… ;)
“non siamo già saturi?”
beh, no! di cose fatte bene, mai. Di multinazionali che cercano di assoldare i piccoli blogger, si, siamo pieni. Ma questo mi sembra un progetto che “viene dal basso” e che promette molto bene.
Speriamo che mantengano le promesse, ma spetta anche a noi non affossare iniziative indipendenti che sono coraggiose. In Italia siamo un po’….disfattisti (non ce l’ho con te, eh? stavo andanto un po’ OT)
Sono molto d’accordo con quest’ultimo commento. Credo che ogni nuovo network (ma in generale il discorso potrebbe essere fatto per ogni nuovo blog), soprattutto se non sono stati investiti capitali da capogiro, che si inserisca nel panorama nostrano e lo faccia con serietà e passione, meriti almeno la nostra attenzione. Poi, naturalmente, solo il tempo dimostrerà se il “prodotto” offerto è più o meno valido. Staremo a vedere.
Ciao Dario :)
Antonio
Per ora semplicemente occhi ben aperti, ma sono d’accordo sull’idea di fondo: i blog individuali hano più fascino. Il network è inevitabilmente un contenitore di notizie pubblicate con un metodo innovativo (innovativo?), dopodichè se nascono belle realtà italiane, ben vengano..
Sinceramente non capisco la critica……sul web c’è ancora spazio sicuramente per molti, e questi ragazzi sembrano sapere bene il fatto loro,quindi…..IN BOCCA AL LUPO!
non condivido la critica…..mi sembra un progetto ben definito che andrà seguito con attenzione
Ciao Dario, un saluto a te e ai tuoi lettori. Ho trovato questo post in cui si parlava della nascita di Isayblog, e ne approfitto per segnalarti il nostro piccolo network appena nato: Passione Network. é un progetto realmente nato e scritto “dal basso” e rappresenta un unicum in Italia, soprattutto perché ha la pretesa e la voglia di essere gestito e curato con la stessa professionalità e l’impegno dei progetti finanziati dai grandi gruppi editoriali italiani.
La squadra blogger, inoltre, si è recentemente arricchita di nomi come quello di Gigi Cogo, Caterina Policaro (catepol), Clara Longo (clarita) che credono nel progetto e ci stanno dando una mano a portarlo avanti.
Chissà che tu non voglia dare notizia anche della nostra piccola realtà. Abbiamo tanto lavoro davanti, e si tratta di un lavoro molto duro, ma speriamo che questo progetto – piccolo ma curato con professionalità – riesca a ricavarsi il suo spazio nel panorama nostrano.
Cordiali saluti
Luca
responsabile Passione Network