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Google sa tutto di te, anche i blog che leggi: l’inutilità del blogroll

Credo di essere insieme a Luca e ad altri tra i primi utenti che abbiano utilizzato il servizio di Feedburner: ti permette di creare e gestire gli RSS del tuo blog permettendoti anche di guadagnare qualche soldino mediante l’advertising.

Come avete letto, Google ha acquistato Feedburner per 100 milioni di dollari (come al solito, una cifrona!): mi chiedo – e lo fa in parte anche De Biase – ora che Google è a conoscenza dei blog che leggiamo e dunque dei nostri interessi ed interazioni, se il blogroll non iniziasse a diventare inutile. Ovviamente è una provocazione.
L’era del Google World è ormai vicina; e noi pensiamo ai blogroll rosa.
A proposito: non so proprio cosa possano pensare le blogger dell’antispam Hotcaptcha.


Commenti

2 risposte a “Google sa tutto di te, anche i blog che leggi: l’inutilità del blogroll”

  1. Condivido la tua analisi. Purtroppo è da qualche tempo che google si sta trasformando in una specie di “microsoft gratuita”.

    Una settimana e passa fa avevo provato a ipotizzare altri scenari futuri.

    Che ne pensi? ;D

  2. […] Che Google faccia parte attiva della vita di tutti noi, anche di quella non digitale è ormai realtà. L’azienda di Mountain View conosce anche i blog che leggiamo e molti dati che riguardo le nostre ricerche ed interessi. Google ha spinto e si è strattonato nel mercato utilizzando la qualità più che ficcando il naso negli affari degli altri cercando di screditare le aziende concorrenti: e questo al Gigante va dato atto. Perchè è vero che se da domani iniziassero a crollare i server di Technorati molti blog troverebbero grandi difficoltà così come la stessa Blogbabel che non a caso cerca da poco nuovi sponsor. La questione (pare risolta con una lettera aperta a Matt Cutts) relativa alla perdita di visite ed utenti da parte di Robin Good ha sollevato dubbi ironici ed una questione digitale a mio avviso importante. Per “combattere” (termine che meriterebbe un’ampia discussione) il monopolio di Google e regolamentare il diritto digitale creando norme digitali al pari di quelle fisiche non è necessario costituire un “Antitrust del Web” che controlli le mosse di tutte (sarebbe davvero impossibile) le aziende che lavorano online e ne inibisca alcune. Sarebbe un organo deleterìo che snaturerebbe Internet da sempre fatta di collaborazione e confronto e di quel “karma away” del quale parla Shel Israel. Per fare concorrenza a Google basterebbe forse innovare: non lo si fa di certo con software come Skebby. Peccato ci siano cascati molti blog (no anche il Granieri?) e media come il Corriere ed il Tg1: su questo blog infatti si parlò tempo fa di queste soluzioni che personalmente ho testato sul mio Nokia e su sistemi Symbian. Questi programmini in Java come Raxle non hanno mai funzionato a dovere. Per farvi capire dove voglio andare a parare: nel mentre accade tutto ciò, Google aggiunge la funzione Sky per vedere le stelle su Google Earth, Twitter la feature di Search già presente come servizio in siti esterni come l’ottimo Terraminds, nascono nuovi servizi come Pibb del quale mi sono appena iscritto dopo averne letto su Downloadblog. Vi basta? Tags: antitrust del web, blogbabel, Free sms mobile phone, google, google earth, Google Sky, In my mind, informazione online, karma away, moige della Rete, monopolio Google, Pamphlet, questione digitale, Raxle, shel israel, Skebby, snaturare Internet, technorati, Twitter Search Voice over NetTechnorati:  antitrust del web, blogbabel, Free sms mobile phone, google, google earth, Google Sky, In my mind, informazione online, karma away, moige della Rete, monopolio Google, Pamphlet, questione digitale, Raxle, shel israel, Skebby, snaturare Internet, technorati, Twitter Search, Voice over NetShare and Enjoy on – Condividi su:These icons link to social bookmarking sites where readers can share and discover new web pages. […]

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