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Premessa: non voglio fare il sindacalista, non lavoro per Libero (e non conosco nessuno che vi ci lavora) e non ho nulla contro Libero, Wind e i ragazzi che si sono occupati di questa campagna che come ho già detto in un altro post e hanno scritto anche altri considero comunque interessante.

Domani scade la prima fase del concorso Libero Mobile Awards al quale avevo deciso di partecipare. Avevo, perchè in seguito a questa notizia ho deciso dopo pochi giorni di non partecipare più: la redazione di Libero.it infatti rischia di essere cancellata e diverse persone potrebbero perdere il lavoro dopo il riassetto di Wind.

Nonostante fossi stato con il mio blog per lunga parte in “buona posizione” questo è l’ultimo screenshot che ho catturato:

Non leggo Libero.it e come alcuni di voi probabilmente considero quei contenuti fuori dai miei interessi: insomma dal punto di vista di alcuni utenti quella redazione potrebbe anche non esistere, non se ne accorgerebbe nessuno. Questo ragionamento però a mio avviso è sbagliato e abbastanza snob considerando che quei giornalisti hanno prodotto un grande valore (anche economico) in uno di quelli che è tra i maggiori portali italiani (lasciatemi passare il termine “portale”).

Lo so che la maggior parte dei blogger se ne fregheranno e continueranno a partecipare al concorso che mette in palio circa 70 mila euro IVA inclusa, una cifra che immagino rappresenti delle briciole sul costo annuale della redazione ma che si potrebbe comunque destinare a loro indipendentemente dalla strategia che Wind-Libero ha deciso di adottare per i suoi servizi.

Insomma cari blogger, se come diceva Simone c’è bisogno di più attivismo e che non si fermi soltanto a un click o una firma su di una petizione, allora questo è il vostro momento.

Ritiratevi dal concorso in massa, tutti. O se volete fare i furbi e vincere restando da soli in corsa dedicate i post del vostro blog alla redazione di Libero.it parlando del loro problema ogni giorno: per farlo basta collegarsi a http://tutti.libero.it/ ed eliminare il proprio sito e poi cancellarsi dalla community di Libero e Libero Tutti (attenzione: se siete un utente di Libero e usate la loro posta o altri servizi perderete tutto).

Lo so che per domani che è prevista la prima scadenza non ce la farete tutti ma vi invito a farlo comunque nei prossimi giorni anche e soprattutto se avete superato la prima fase.

Esco dal Libero Mobile Awards e mi disiscrivo da Libero Tutti con l’illusione di salvare anche solo un posto di lavoro. Chiedetevi se valga davvero la pena continuare a giocare con il mobile quando qualcuno rischia, è proprio il caso di dirlo, la mobilità.

[UPDATE 20:21]

– Al solito siamo un pessimo Paese. Quei pochi contatti che mi hanno scritto sono corsi a segnalare il post al supporto di Libero invece di chiedersi se stavo scrivendo stronzate (nel caso preferirei essere smentito dai diretti interessati), altri hanno detto che non si ritireranno per niente. Insomma la solita Italietta, una società che va oltre l’individualismo, l’indifferenza, il sospetto, cose che alimentano da un pezzo la parte marcia e la politica di questo Paese.

E allora ne approfitto per segnalare il caso di Paola Caruso che sta protestando per la sua condizione di precaria al Corriere della Sera facendo lo sciopero della fame. Non si conoscono ancora le cause precise di questo gesto che mi sembra altamente preoccupante, spero che Paola ci ripensi e che torni ad essere serena risolvendo i suoi problemi lavorativi.

 


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