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Il giornalista del futuro sarà un blogger?

Dopo il live blogging dall’Assemblea Telecom di Stefano Quintarelli, imprenditore prima e blogger poi, che ha raccontato minuto per minuto con dovizia di particolari l’incontro con il Cda di Telecom Italia, ecco spuntare un altro blogger che racconta sul suo spazio le presidenziali 2007 in Francia.
Sto parlando di Luca Conti che ha realizzato un live streaming in stile Robin Good ed aggiornato con questo post (e con il blog in inglese) tutta la serata dedicata alle elezioni.
Il bello è che quelli di France 24 che sta seguendo l’evento effettuano interviste brevi (3 minuti circa) ai blogger che hanno invitato: insomma non so dove siano i giornalisti ma vedere che chi scrive su di un blog (anche abbastanza seguito che sia) sia entrato a far parte del “mainstream”, del circolo delle persone la cui parola conta (se non altro per il bacino di pubblico al quale si rivolge) – senza essere un opinionista riconosciuto – non può che dimostrare la forza della Rete.
E’ arrivato forse davvero il momento di considerare chi scrive su di un blog alla stregua di un giornalista, non ti pare?


Commenti

4 risposte a “Il giornalista del futuro sarà un blogger?”

  1. Caro Dario,
    è simpatico vedere come – dopo appena dieci minuti che ho pubblicato il mio post – tu abbia pubblicato questo, di taglio diametralmente opposto.
    Probabilmente non è il caso di Luca, che conosco e stimo, ma in quello che dici vedo un rischio. Il rischio che il mainstream contamini (in negativo) la blogosfera, “normalizzando” il ruolo dei blogger e snaturando l’origine non tanto dello strumento quanto del modello. Ancora una volta, vedo processi di ibridazione in atto, nei quali i media prenderanno dai blog ed i blog – temo – dai media. Ed in tutto questo, te lo dico da giornalista, non credo che sia un auspicio il fatto che il blogger sia considerato alla stregua di un giornalista. perchè è il modo più semplice per portarlo a comportarsi come tale…

  2. Ciao Stefano,in realtà come da data il post l’ho pubblicato ieri sera mentre seguivo un po la diretta di Luca.
    Forse non hai tutti i torti riguardo la considerazione che viene data a chi scrive un blog ma ci tengo a sottolineare che per me le due strade di giornalista (non lo sono) e blogger continuano – e devono continuare – ad essere parallele: i media possono disturbare i blog, contaminarli, ma non escludo la possibilità che gli stessi blogger siano abbastanza forti da non farsi sedurre dalla loro possibile e probabile importanza.
    Mi sono sempre chiesto se chi scrive su di un blog rappresenta una categoria a parte (quella appunto della blogosfera,degli utenti della Rete): la stessa domanda me la sono posta tante volte nei confronti dei giornalisti più disparati. Per chi scrivono i blogger? Ed i giornalisti ?
    Spesso quest’ultimi per un editore: il che è un grosso vantaggio a favore di chi è editore di se stesso.

  3. scusate ma, quale è la sezione tra le più interessanti di un giornale? Esatto, la rubrica delle “lettere” :)))

    Vi siete mai chiesti perché?

  4. Marco Cattaneo Weblog – Tecnologia e New Media – » Piuttosto chiudiamo i giornali

    […] No, mi auguro che i blogger non siano i giornalisti del futuro e che i giornalisti del futuro non siano blogger. Non fraintendetemi, esistono blogger perfettamente in grado di scrivere articoli per un giornale o libri per neonate (o più affermate) case editrici, ma ve ne sono molti altri che non sono assolutamente in grado di farlo. (Benché evidentemente non se ne rendano conto). […]

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