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How to be a Blogstar – Come diventare un blogger famoso

Sono pochi i blogger che riescono ad avere migliaia di lettori al seguito ogni giorno: spesso scrivono di argomenti tra i più disparati (vedi Beppe Grillo, Macchianera, Sw4n) o si concentrano su tematiche di nicchia (vedi Daveblog) seguendo la notaLong tail (Coda Lunga)” di Anderson.

Statistiche a parte le blogstar (stelle della blogosfera) si chiudono in una stretta cerchia, si contattano, discutono, si linkano spesso non considerando gli altri blog meno famosi ma che ogni giorno scrivono per una platea più contenuta. Tutti però hanno iniziato a scrivere per un preciso motivo: confrontarsi ed avere una vetrina per esporre le proprie idee, conquistare relazioni e consensi attraverso un mezzo nuovo o semplicemente fare soldi e diventare noti.
La mia esperienza è passata dall’avere uno spazio gratuito su WordPress con il quale “bloggare” ad installare la stessa piattaforma ma sul mio spazio personale che da tempo possedevo: da allora seppure abbia perso i tanti lettori della community americana (ero spesso nella Top dei blog tra la 5th e la 10th posizione) ho la possibilità con più liberta di costruire relazioni, confrontare le mie idee e svilupparle.
Non sono un blogger di successo o di fama e dunque non sono stato contattato da nessun editore per scrivere libri ma ho letto l’elenco di consigli per diventare un blogger famoso ed aumentare i propri lettori: Marco Montemagno ha iniziato a scrivere una lista e quasi in contemporanea lo stesso Robin Good ha fatto altrettanto.
In questi elenchi l’unico punto che credo di rispettare è quello di provare a scrivere contenuti il più possibile di qualità: secondo me è possibile fare ciò soltanto se si passa dalla fase dalla “segnalazione” a quella della “riflessione“, il che richiede tempo.
Le blogstar smuovono l’opinione pubblica (all’estero), vengono invitati a conference ed al lancio di nuovi prodotti equiparati ai giornalisti (che forse anche per questo li detestano) ma siamo sicuri che la mia vicina di casa li conosca davvero ?
Forse non legge i blog e dunque non li considera finchè non guarda una puntata delle Iene o di Porta a Porta e Matrix, gli unici palcoscenici in cui il blog ancora non è arrivato. Per fortuna. Ad Annozero sono ancora indietro e da quest’anno utilizzano un forum forse scopiazzando Report.

Ricordi i motivi per i quali hai iniziato a bloggare? Se si, sei ancora immune dalla blogostarmania.

[UPDATE, March 23] Mi segnalano che i blogger hanno raggiunto anche Report nel nuovo ciclo di servizi: lo scopriremo nella puntata di Domenica 25 marzo (ore 21:30) che parlerà di Telecom, debiti e spie. Per chi se la perdesse le repliche della puntata verranno trasmesse sul Raisat extra-canale 120 piattaforma Sky nei seguenti giorni:

26/03 ore 21.00
28/03 ore 17.30
29/03 ore 4.15
30/03 ore 00.00


Commenti

16 risposte a “How to be a Blogstar – Come diventare un blogger famoso”

  1. Figurati che io ho aperto il mio primo blog perchè non sapevo che fare in ufficio ;))))

  2. io me li ricordo ancora. ma i motivi son ben cambiati, da quando ho cambiato (accorciato) il nome del blog. quelli che c’erano già, se ne ricordano, e io anche :)

  3. Avatar Andrea Micheloni
    Andrea Micheloni

    Il mio era un blog personale, per questo l’avevo aperto.
    C’è un motivo particolare perchè mostri il numero di lettori di feedburner, a proposito?

  4. Io ho aperto un blog per pubblicizzare e pubblicare le mie fotografie. Non è cambiato molto… ;-)

  5. @Captain’s: Ehehe,davvero ? :)

    @eio: Cioè quali sono ?

    @Andrea: Anch’io in fin dei conti,anche se si è trasformato pian piano. Più che mostrare il numero di lettori mi interessa che i lettori aggiungano velocemente il Feed Rss nel loro reader: a breve inserirò qualche bottone forse anche se li trovo dispersivi.

    @Samuele: Era ciò che intendevo chiedere,infatti anche se è cambiato e parli di tutto c’è sempre un taglio fotografico.

  6. Marco Cattaneo Weblog – Tecnologia e New Media – » Blog e ragion d’esistere

    […] Al contrario di quanto si potrebbe supporre, non tutti scrivono ogni giorno per diventare una blogstar, essere considerati un blogger di successo o passare il tempo, come fine ultimo. Ciò non esclude, tuttavia, una doverosa attenzione a backlink, statistiche, referrer o reputazione, fattori essenziali per ottenere visibilità (ma non fine a se stessa!). […]

  7. beh, sarebbe un po’ lunga, francamente…
    ti dico solo che il mio blog si chiamava
    e io che mi pensavo che la vita del bancario erano tutti fiorellini

    per dire

  8. @eio: Si,il titolo lo ricordavo ed era anche divertente ma ero più curioso riguardo la “mission”. Magari me lo dirai in privato. ;)

  9. per quanto riguarda l’hotel per Roma, non trovo più il biglietto da visita..appena lo trovo ti mando tutto..

  10. Nei prossimi giorni, giuro, rispondo con un trackback a tutto il post, che merita.

  11. Avatar Mammifero Bipede
    Mammifero Bipede

    Io ho cominciato a gennaio 2007, quindi il “perché” ancora me lo ricordo: raccontare e condividere le mie riflessioni su “la vita, l’Universo e tutto quanto”. Da un certo punto di vista, direi, niente di più dispersivo. Da un altro, una lunga narrazione in grado di cucire, con uno stile uniforme, fatti, momenti sensazioni, emozioni. Purtroppo al momento non ho un pubblico nutrito e “ciarliero”, e il “dialogo col mondo” a cui accenno nell’intestazione del Blog fatica un bel po’ a realizzarsi.
    O magari è solo che scrivo cose noiose… chissà? :-)

    Diventare una “Blogstar”? Mah!

  12. Avatar Massimiliano Laconca
    Massimiliano Laconca

    Sono molti i motivi per cui si decide di scrivere in un blog. A volte per raccontare qualcosa, a volte per raccontarsi a mo’ di confessione pubblica … altre volte perchè c’è chi crede nel “bloggo ergo sum”.

    Scrivere per inseguire i click e le top ten è altrettanto povero, soprattutto perchè spesso questo arriva per strani giochi di link, piuttosto che per i contenuti scritti.
    Quanti post sono riassunti di riassunti!

    Credo che il valore di un blogger è altrove.
    Il blog è uno strumento che aumenta i contatti con il mondo, insegna a chi lo legge e a chi scrive, quando non è una vetrina di oggetti confusi.

    Lasciamo i click da record, gli inviti in TV e le proposte degli editori a chi insegue falsi successi. Essere blogstar vuol dire sentirsi soddisfatti per ciò che si scrive e del consenso dei propri lettori.

  13. Io ho aperto il mio primo blog, personale, per curiosità verso qualcosa di cui sentivo parlare ma che non conoscevo o conoscevo a malapena e per avere uno spazio in cui scrivere le mie opinioni su qualcosa, le mie riflessioni, quello che mi passava per la testa. Ho detto: “Provo, se mi piace continuo altrimenti lo chiudo”. Beh, mi è piaciuto. E quel blog lo tengo ancora oggi, conosciuto solo da pochi, senza feedburner, senza technorati ecc.
    Poi recentemente ho aperto ‘nuovamusica’ dopo che mi frullava in testa l’idea da tempo. Anche questo è nato soprattutto per la voglia di scrivere le mie opinioni condividendole con altri, ma forse qui c’era anche una quota di “bloggo ergo sum”. Ma la cosa fondamentale è scrivere, senza star troppo dietro a posizionamenti, visite, click, link ecc.

  14. […] Non so se siamo messi peggo qui con i candidati blogger o in Usa con l’idea del “sindacato dei blogger“. Hanno ragione le veline e le miss: ci sono problematiche più serie come la fame nel mondo che occuparci dei “problemi” delle blogstar. Tags: blogging, candidati blogger, primarie blogger, sindacato blogger Voice over NetTechnorati:  blogging, candidati blogger, primarie blogger, sindacato blogger, Voice over NetShare and Enjoy on – Condividi su:These icons link to social bookmarking sites where readers can share and discover new web pages. […]

  15. l’ho chiamato MyLife, per quanto noiosa e spesso paradossale essa sia, io ci provo a non scordarmi nulla…

  16. io l’ho aperto per svicerare i mali del pianeta ufficio. nonché per il fatto che in ufficio mi annoiavo da morire.
    ora le tematiche si sono estese, talora parlo anche di attualità o di sport, ma i piccoli vizi e le false virtù dell’ufficio continuano ad attrarmi.
    direi inoltre che lo uso come palestra personale. per me. e se piace, ben venga.
    per fortuna riscontro che piace, al che l’animale blogstar ogni tanto si risveglia. è difficile sedarlo, visto che si alimenta dei suoi stessi successi e riconoscimenti.
    è una lotta continua.
    in effetti, stavo meglio quando un blog non ce l’avevo.
    a presto
    Tengi

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