In questi giorni è tornata d’attualità finalmente Telecom e la sua situazione finanziaria, dopo il vespaio gossipparo fatto di debiti e spie, come Report ha recentemente raccontato in una puntata.
Sembra che AT&T noto carrier americano sia interessata ad entrare in Telecom Italia e stia negoziando per l’entrata in Olimpia valutando 2.82 euro le azioni: lo riporta un comunicato dell’ufficio stampa dell’azienda. I rumors su di un eventuale acquisto hanno portato oggi ad una salita delle azioni di TI, mentre il Governo si districa tra Enel ed Alitalia e discute se intervenire o meno nell’operazione “Spaghetti Telecom“: se da un lato le banche italiane non possono intervenire troppo dall’altro Tronchetti gongola e si muove a modo suo.
Non so come andrà a finire ma credo che la transizione riguarda un settore strategico così importante che sarebbe da folli non intervenire o per lo meno stare a guardare con molta attenzione perchè non vorrei che tra qualche giorno si iniziasse a parlare di tagli del personale. Finora infatti non credo ci sia stato uno stralcio di incontro tra il sindacato dei lavoratori e l’esecutivo.
Spaghetti Telecom
Commenti
3 risposte a “Spaghetti Telecom”
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[…] Se Dio vuole, riusciremo a toglierci di torno le porcate all’italiana che imperano in Telecom Italia e – forse – smetteremo di ascoltare oscenità simili a ciò che ha raccontato Report un paio di domeniche fa. Dario ne parla meglio di me. Guarda caso in borsa son tutti più felici. […]
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Più che dei tagli al personale (fatto altrettanto importante) sarebbe opportuno preoccuparsi di questioni ancor più gravi.
Ecco come si parla di AT&T quì
In particolare vorrei evidenziare questo breve passo:AT&T… [omissis] …assisted the United States Government in unlawfully monitoring the communications of a large part of the USA, including AT&T customers, businesses and third parties whose communications were routed through AT&T’s network, as well as Voice over IP telephone calls routed via the internet
Scusate se è poco.
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@Massimiliano: Ciao,mi fa piacere un tuo commento,leggo sempre considerazioni interessanti sul tuo blog.
Insomma i centri d’ascolto diventeranno made in US? Non vorrei si passasse dalla padella alla brace. Grazie della segnalazione.
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