Il nuovo inno del PDL insiste su libertà e sul famoso partito dell’amore (che poi invece si è rivelato essere tutt’altro) e forse Angelino Alfano intendeva questo con la sua Italian Political Digital Academy: un inutile inno montato con Movie Maker, con un testo scritto da un quasi ottuagenario che sembra uscito da un tema delle elemantari e una musica che forse anche Apicella avrebbe fatto meglio.

A prima vista sembra il partito della imbruttimento (che non si evita mettendoci dentro bellocci, bellocce o “esperte di economia”), del vuoto e dell’arretratezza, di una finta, esasperata ed ostentata ricerca di valori che ridicolizzerebbe qualsiasi leader perchè da gente (magnifica gente) a gentaglia il passo è breve.

[AGGIORNAMENTO]

– L’inno del PDL è stato rimosso dal canale ufficiale del PDL per una violazione del copyright da parte di YouTube di tale Djremix (anche se a me sembrava simile a Candy Candy). Non si conoscono le motivazioni ufficiali ma il partito lo ha caricato su Facebook.

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