Cos’è la “Cattolisfera“? L’insieme di tutti i blog dei preti e degli ecclesiastici. Papa Benedetto XVI nel messaggio per la giornata delle comunicazioni sociali sprona ad usare di più il Web.

Tuttavia, la diffusa multimedialità e la variegata “tastiera di funzioni” della medesima comunicazione possono comportare il rischio di un’utilizzazione dettata principalmente dalla mera esigenza di rendersi presente, e di considerare erroneamente il web solo come uno spazio da occupare. Ai Presbiteri, invece, è richiesta la capacità di essere presenti nel mondo digitale nella costante fedeltà al messaggio evangelico, per esercitare il proprio ruolo di animatori di comunità che si esprimono ormai, sempre più spesso, attraverso le tante “voci” scaturite dal mondo digitale, ed annunciare il Vangelo avvalendosi, accanto agli strumenti tradizionali, dell’apporto di quella nuova generazione di audiovisivi (foto, video, animazioni, blog, siti web), che rappresentano inedite occasioni di dialogo e utili mezzi anche per l’evangelizzazione e la catechesi.

Attraverso i moderni mezzi di comunicazione, il Sacerdote potrà far conoscere la vita della Chiesa e aiutare gli uomini di oggi a scoprire il volto di Cristo, coniugando l’uso opportuno e competente di tali strumenti, acquisito anche nel periodo di formazione, con una solida preparazione teologica e una spiccata spiritualità sacerdotale, alimentata dal continuo colloquio con il Signore.

Se da un lato iniziative come Pope2you possono sembrare alquanto coraggiose e per certi versi buffe, dall’altro per chi lavora nel settore delle tecnologie dell’informazione il tema di quest’anno è attualissimo.

“Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola”. Detta così fa un po’ ridere, almeno a me che sono agnostico mi sembra di vedere nuove e più forme aggressive di marketing. Insomma si passa da quelle tradizionali dei testimoni di Geova che bussano ogni giorno al citofono o alla porta, all’utilizzo dei social media: vedo già orde di preti in giro per la blogosfera a caccia di peccatori commentare sui blog più disparati (e disperati), condividere video delle messe, taggare su Facebook gli amici con il dipinto più bello della chiesa chiedendo un’offerta per il restauro, eccecc.

Da una parte c’è la pericolosa possibilità di applicare la coda lunga anche alle religioni, dall’altra c’è la concezione che “anche nel mondo digitale deve emergere che l’attenzione amorevole di Dio in Cristo per noi non è una cosa del passato e neppure una teoria erudita, ma una realtà del tutto concreta e attuale“. Come se il cyberspazio, come lo chiamano, fosse un mondo a parte da conquistare con l’n-esima crociata.

Via [Mashable]

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