Sarà un caso isolato perchè l’immagine di chi avvia una startup con pochi soldi ed in un garage è abbastanza anni ’80.
Almeno così sembra a leggere questo post di The Register che racconta in quali condizioni lavorano quelli di Cuil riprendendo un post (che stranamente ora non è più disponibile) di Sarah Carey. Ecco come spendono i 33 milioni di dollari di venture capital:

The tree-lined streets are perfumed with flowers and weirdly quiet. They have so much space here that buildings are low rise, mostly only two-storey and the noise of their huge cars is lost into the atmosphere.
Lunch is ordered in every single day, she writes. Huge fridges burst with snacks and drinks. Bowls of strawberries and muffins lie around the rest area.
“The company pays for a personal trainer and gym membership for everyone. A doctor calls round each Friday, after the weekly barbeque, to see if everyone’s in good health. Employees drift in an out at times that suit themselves.

In sunto: il pranzo è ordinato ogni giorno, snacks, drinks e muffins dapperttutto. L’azienda paga un personal trainer ed una palestra per ogni impiegato: ogni Venerdì un dottore visita tutti per assicurarsi dello stato di salute.
Non ve ne uscite con la filosofia del far sentire felice chi lavora perchè seppure sia vero per una startup del genere a me sembra un grosso sperpetuo di soldi.

Forse perchè sono in Italia, lì alla Silicon Valley vedono tutto in modo diverso. Forse.

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