Non è Google a renderci stupidi ma è l’uso sbagliato della tecnologia che facciamo a farci diventare (e sentire) stupidi. E ci sono cinque miti sul fatto che la tecnologia possa farci male, una domanda che ci poniamo con sempre più frequenza.
Non tutti nella vita devono essere e fare gli sviluppatori ed i programmatori ma avere delle buone conoscenze di base di certo semplifica e migliora la vita. A quanti di voi è stata utile prendere l’ECDL, la patente europea per computer, per trovare lavoro (l’equivoco che inserire nel CV un certificato del genere fosse essenziale è durato tanto) o capire meglio alcuni concetti e usare le tecnologie nel modo migliore?
Ci vuole alfabetizzazione informatica, ci vogliono corsi di divulgazione base e poi avanzati sul digitale che siano in grado di coprire le lacune della scuola e dell’università, di quel sistema istruzione che spesso non insegna metodi, strumenti e how/to (ora va tanto di moda la parola “maker“) utilissimi nel mondo del lavoro e nella vita quotidiana.
Ci siamo illusi che basti un click messo al posto giusto per utilizzare al meglio i computer, per dominarli e avviare rivoluzioni, che il nozionismo fosse necessario (quando Steve Jobs aveva 18 anni la Rete non esisteva). Forse dobbiamo fare un passo indietro imparando a condividere e insegnare in concreto il sapere più che a raccontarlo soltanto (più geek meno blogger tecnici) perchè Internet è qualcosa di più che una enciclopedia.
Se fosse esistita solo Wikipedia probabilmente non avremmo avuto molte idee e servizi innovativi, Google tra tutti.
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