Amina Abdullah ha 26 anni, è nata in Usa ma vive in Siria poichè il padre è siriano. Insegna inglese ed è omosessuale: da qualche mese ha aperto il blog “A Gay Girl in Damasco” diventato quasi un simbolo di protesta contro il regime di Assad che taglia Internet a suo piacimento. Il blog di Amina non parla tanto di politica ma delle sue avventure sentimentali di una ragazza con altre ragazze in un Paese difficile dove secondo Amina ci sono più gay di quanti se ne possano immaginare. Amina ha alcuni parenti nel Governo eppure è stata accusata di essere una spia internazionale.
E forse per questo Amina è stata rapita e sequestrata da uomini armati a Damasco: le ultime notizie arrivano dalla cugina che sta curando il blog e non sembrano buone, non si conosce il luogo in cui Amina è stata portata e c’è il sospetto che possano ucciderla quando vogliono.
Globalvoices e tanti altri blog si stanno mobilitando, c’è la pagina Facebook Free Amina Abdalla e l’hashtag #freeamina, magari non serve a nulla ma a me sembra utile e necessario parlare della storia di Amina. E se non altro dimostra che scrivere su di un blog quando si ha qualcosa da dire, raccontare, un obiettivo da raggiungere o qualcosa per cui lottare ha ed avrà sempre un senso.