Qual è lo stato di salute dell’imprenditoria Web 2.0 della Campania? Il panorama non è mai stato dei più rosei: poche aziende innovative, ignoranza sulle capacità del Web, blogosfera disunita e poco propositiva. Magari dal 2010 comincia a cambiare qualcosa.
Se ne parlerà domani anche al Working Capital Napoli dalle 9 alle 19 al Complesso dei SS. Marcellino e Festo, Largo S. Marcellino 10, dove chi vorrà potrà proporre i suoi progetti. Io domani andrò, volevo presentare Blogga la Vacanza ma non credo che lo farò.
Ci sarà una diretta streaming a questo indirizzo. Ci vediamo lì? L’email è la solita: blog chiocciola dariosalvelli.com
Probabili aggiornamenti sparsi e confusi in questo post dopo il salto con Friendfeed, su Twitter con l’hashtag #wcna e su Facebook.
– Ore 9:46 appena arrivato al Working Capital Napoli, riconosco subito: Francesca Ferrara, Nicola mattina, Biccio, Alessio Jacona. Ci sono già una ventina di post it in bacheca che riguardano le presentazioni. Wow! C’è vita nel Web campano saranno un centinaio di persone qui nella chiesa di SS Marcelino e Festo!
– Ore 10:11. Il primo a parlare è Giovanni Iodice responsabile r coordinatore di Working Capital che mostra i risultati di questa iniziativa. Il totale dei finanziamenti (con contratti d’investimento ed incubazione) di TI per fare startup è pari a 5 milioni di euro. Quaranta business plan sono passati alla fase successiva e ci sono a disposizione circa 40 slot annuali per un periodo d’incubazione dove far nascere le startup che dura più mesi. Inoltre, Telecom Italia mette a disposizione 30 borse di studio per finanziare progetti di ricerca.
– Antonio Moscato di Wozzit.com riconosce il contenuto semantico di una foto (mediante quindi un riconoscimento automatico) ed è stato sviluppato da alcuni ricercatori dell’università Federico II (il gruppo di ricerca di Basi Dati multimediali) di Napoli. Wozzit intende realizzare una sorta di “visiopedia” attraverso gli smartphone (con un client multipiattaforma) mediante un algoritmo di classificazione (attraverso una bussola GPS).
– Roberto Bifulco del gruppo di ricerca Comics parla di Neptune. Si vogliono risolvere i problemi delle infrastruttura informatica delle PMI e gestire i servizi a d esso associata. Naptune monitora, ottimizza e gestisce workstation (creando workstation virtuali), server, infrastrutture di reti estese con il cloud computing.
– Tre giovani ingegneri informatici presentano un sistema di business virtuale che consiste in: un negozio virtuale ed un laboratorio virtuale. Nel primo caso si parla di ecommerce, customer care mediante chat, un avatar ed un agente intelligente. Nel secondo si supporta l’azienda nella realizzazione del prodotto. In pratica si tratta di una sorta di Second Life dove aziende le aziende mostrano i prodotti ai clienti mediante un ambiente virtuale. Ci può essere anche un sistema di georeferenzazione per l’azienda.
– Marco Romano dell’Università di Salerno presenta Find4Me una guida turistica per i dispositivi mobile con un’interfaccia multilingue che si adatta alle dimensioni dello schermo. L’applicazione (per ora già disponibile con un prototipo sull’iPhone ed un web server remoto già realizzato) restituisce suggerimenti in funzione del profilo utente in base alla: posizione geografica, fascia oraria.
– Roberto Esposito parla di CrashDown, un browser game, un gioco che si fa online iscrivendosi al sito web. Bisogna svolgere alcune missioni anche comiche. I ricavi si basano sulla pubblicità (udite Google AdSense!), un account premium.
– Paolo Napolitano è un ingegnere delle telecomunicazioni che presenta youplease.it, un sistema di linguaggio naturale basato sui Azioni, Cosa, Dove, Quando, Chi. Tutte queste azioni sono identificate attraverso un’ontologia elaborate da un calcolatore: c’è un’intelligenza dell’interfaccia e intelligenza sui dati. Insegnare all’utente come interagire in maniera “light” con la macchina, facilità di interazione dei dati.
– Gianluca Dettori modera un dibattito su come si trasforma l’innovazione per poi diventare azienda e soluzione per le persone.
Il professor Giorgio Ventre insegna Reti di Calcolatori alla Federico II e crede che iniziative come queste riescano a creare un ecosistema.
Risponde Gianluca Dettori: il Ventur Capital italiano ha investito circa 100 milioni di euro e lo Stato circa 1 miliardo di euro in innovazioni, ci sono 40 incubatori tra cui acnhe spinoff universitari. In Francia hanno investito 1 miliardo e 200 mlioni tra investimenti di banche e stato. Cosa ci manca in Italia?
Ventre: Lo Stato finanzia innovazione ma ne compra poca, non acquista tecnologia, lo Statlpisc dovrebbe farsi parte attiva.
Politico del quale non so il nome: ci vuole un circuito virtuoso di sistema fatto da un’impresa capace di investire sul capitale umano. E’ importantissimo recuperare gli 800 milioni per la banda larga.
Dettori: Colpisce che la misura degli 800 milioni non sia passata in un periodo di scarsità di fondi.
Luigi Nicolais: Il problema per i Governi è imparare a fare scelte, affrontare i problemi attuali ma investendo soprattutto sul futuro. Ho vissuto un’esperienza di spinoff per un materiale brevettato qualche anno fa, lo abbiamo fatto, avuto un venture capitalist italiano con un fallimento totale in quando non è intervenuta una multinazionale americana. I nostri venture capitalist non sanno fare i venture capitalist perchè chiedevano garanzie (magari su proprietà) che non sono da Venture Capitalist.
Dettori: Quelle sono le banche, i VC non si comportano così. Non le chiami Venture Capitalist però.
L.N.: Bisogna portare avanti le idee brillanti (applauso del pubblico…IMHO questa era la parte politica dell’intervento Nicolais). La larga banda è importante per una Pubblica Amministrazione moderna. L’innovazione radicale finora non c’è stata perchè non c’è stato un miglioramento vero delle condizioni di vita. Se vado sul mercato con il risultato di una mia ricerca non posso commercializzarlo perchè non ho quel valore di mercato che deriva dall’ingegnerizzazione della mia idea: questo dovrebbe essere sostenuto dallo Stato con un fondo specifico che dovrebbe essere diverso dagli incubatori.
Dettori: Sono d’accordo. Mi sembra che: stiamo parlando di un futuro prossimo, ciò che succederà tra 10-15 anni dunque domani.
Sandro Dionisi (resp. Telecom Italia Lab): TILab è uno dei centri di ricerca più importanti del Paese. Di fatto TILab ha circa 45 anni di esperienza ed è andato avanti nel tempo per fare innovazione. Facciamo centro d’ascolto di mercati presenti nel mondo con una sede a Venezia: mettendo insieme ciò che succede in aziende diverse dalle nostre si trovano opportunità di business. Ad esempio nel settore dell’energia ci siamo interessato di monitori dei consumi e da qui è nata una soluzione in casa per ridurre i costi che è poi diventata una soluzione esportabile in altre aziende ed all’interno delle case con il progetto MyEnergy.
Dettori a Gianluca Cozzolino di Nascar.it: Potrà nascere Facebook un giorno a Napoli?
Gianluca Cozzolino: Abbiamo cominciato con un prestito d’onore di 26 mila euro poi bloccato dalla Regione. Quindi ci adoperammo io ed il mio socio con i nostri computer e ci fingemmo account di una fantomatica agenzia (che è poi diventata Nascar) in un evento alla Mostra d’Oltremare: lì chiudemmo circa 7 contratti e da lì è nato poi il successo di Nascar. Perchè non si può fare Facebook a Napoli? Perchè Facebook ha ricevuto circa 700 milioni di dollari di fondi con una perdita di 400, è difficile competere con realtà del genere. Inoltre la tempistica nel realizzare un progetto e nel cogliere l’innovazione è fondamentale in Rete.
Ci sono stati degli interventi interessanti durante questo panel come: proporre una legislazione fiscale adeguata (finora assente) per chi fa venture capitalist, la Campania ad esempio è la Regione con più fondi europei ma si disperdono in un meccanismo perverso che non favorisce il merito ma l’approvigionamento dei soldi (non si sa poi per farne cosa). Quest’ultimo aspetto è stato ben accennato da Marco Esposito de Il Mattino che doveva moderare il dibattito.
– Ore 14:16 riprende il Working Capital Napol, dopo pranzo la presenza si è quasi dimezzata. Biagio Semilia presenta Med Press Web, un sistema di informazione 2.0 per l’area del mediterraneo costituito da un gruppo di professionisti dell’informazione e della comunicazione. L’idea si basa sul valore economico della condivisione.
– Il prof Guido Trombetta è il rettore dell’Università Federico II e fa i complimenti al progetto Working Capital.
– Francesca Ferrara presenta il progettoCampania2.0, i Meta/macrosservatori2.0. E’ un progetto che intende raccontare la cultura digitale mediante eventi, iniziative, un mega portale di sostegno.
– LocalDataMarket è una piattaforma di mappe, una sorta di eBay di venditore di dati. La piattaforma gestisce metadati, un intermediario, più partecipanti ci sono maggior valore c’è. Sembra un’idea interessante che raccoglie le informazioni giuste senza intaccare sicurezza e privacy.
– Antonello Bisogno lancia M-Support, una piattaforma di assistenza tecnica con un core software che fornisce servizi a valore aggiunto. M-Support crea 3 tiplogie di assistenza: un desktop virtuale con il quale tornare allo stato precedente il problema, fare autodiagnosi del computer con uno strumento esterno, eseguire una diagnosi è collegata via chat o telefono per avere assistenza.
– Vincenzo Vecchio parla di SentiMetrix, strumento di analisi delle opinioni sul Web su milioni di informazioni provenienti dalla blogosfera. C’è un modello Freemium (con una open API) ed uno a pragamento (Premium). C’è una analisi sia statistica che linguistica con un margine d’errore abbastanza basso. Vecchio spara delle cifre un po’ alte
– Francesco Oliviero presenta IWish: consentire ai clienti TI di condividere i numerosi punti di accesso wireless alla rete Internet. Si tratta di una wireless community, ogni utente che ha un access point mette a disposizione parte di una banda del suo AP, una allocazione dinamica della banda. C’è anche un meccanismo di incentivazione-reputazione. Sembra qualcosa di simile a FON tanto è vero che Oliviero dice di averlo proposto a FON ma di non aver ricevuto alcuna risposta.
– Maura Immacolata presenta Kuplat, la piattaforma dei Curriculum. Il nome Kublat viene dall’unione curriculum+piattaforma. Dal 2 Ottobre giorno del lancio hanno raggiunto 126 iscritti.
– La dott.ssa Longo fa parte di un team di architetti: nella slide c’è un quadro delle stanze di Matisse. Si parla di città e degli spazi interni delle nostre case. Non si capisce il progetto di cosa parli, se di realizzazione software per architettura o negozio virtuale anche in questo caso. Portare nelle case di tutti il progetto di architettura di alta qualità? Buh!
– Riccardo de Dato presenta PMP e-Project, un marketplace dei prodotti deperibili che sono quelli della nostra terra dunque frutta, verdura, fiori recisi e altro. Al progetto collabora anche Leonardo Lasala, docente di Economia. Il progetto andrebbe approfondito, le slide non bastano.
– Piergiuseppe Spinelli presenta iBroker, un progetto di ricerca applicata a cui partecipano consulenti IT e l’Università de l’Aquila. Si tratta di affrontare la distribuzione di informazioni ed advertising in modalità attiva e multicanale. Il progetto intende risolvere 2 problemi: indirizzare l’informazione nel modo ottimale, favorire l’attività dell’utente e stimolarlo senza intaccare la privacy. Si parla di profilazione del push mobile che spesso scade nello SPAM. Per ovviare a questo iBroker intende fare profilazione attiva, localizzazione e contesto (in che condizione mi trovo). iBroker è composto da servizi di pubblicazione in revenue sharing.
– Alberto Dainotti della Federico II parla di NEMO, un’idea orientata al lavoro collaborativo online. Si vuole creare una piattaforma web per far incontrare domanda e offerta sul lavoro ed alcune sue tipologie.
– Luigi Chinese presenta angeliperviaggiatori una web community sul turismo. Mi sembra abbastanza interessante tra l’altro un progetto vicino a Blogga la vacanza. 8500 visite nel primo mese (50% dai motori di ricerca mentre l’8% sono utenti stranieri) di vita, 160 iscritti nei primi 15 giorni.
– Claudio Mazzariello, ingegnere, presente una proposta di sicurezza contro gli attacchi nelle rete VoIP: SPIT (i.e. telemarketing) e Vishing sono alcuni dei problemi più noti ma presenti soprattutto nella ricerca.
– Cesare Pistilli fa parte di un’azienda che sviluppa giochi onlnine anche multiplayer. Oggi parla di Virtual Office, la gestione dell’utenza online in tempo reale: un server, una piattaforma e sviluppare il prodotto in funzione dell’esigenza del cliente.
– Francesco Danza di Digital Video parla del progetto Semas che s’occupa di realizzare una serie di funzione ed integrarle in un framework di sviluppo.
– Ore 16:28 sono un po’ stanco ed annoiato, non reggo più dunque vado via! Il report finisce qui! :-)
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