Non scrivevo qui da moltissimi anni. Questo è un post molto personale e poco professionale che sentivo di dover scrivere

Caro Maresciallo Salvelli, caro Carletto, fratello mio. Hai saputo affrontare quel male che è la Sclerosi Multipla lottando fino alla fine con la tua brillante mente. 

Sei un esempio per tutti noi: quanto siamo fortunati noi che possiamo camminare, mangiare, respirare, noi che siamo liberi di usare il nostro corpo come vogliamo ma che troppo spesso siamo ingabbiati dalle nostre debolezze, dalle nostre paure, dai nostri limiti. 

Hai percorso questo viaggio con determinazione e ironia rendendo la sofferenza degli altri più leggera. Come dimenticare i tuoi CD di Natale con i pezzi di 30 anni fa ma scelti con cura, le bottiglie di vino dei “fratelli Capone”, i tuoi sfottò alla Troisi, il tuo amore per il Napoli e per Verdone e tante altre cose che conservo preziosamente nella mia memoria ed altre che non saprò mai, come un libro che racchiude molte pagine, ma che non finirò mai di leggere.

Caro Carlo, già vedo il tuo sorriso impaziente per questo mio “pippone” come diresti e quindi concludo ringraziandoti  per i momenti vissuti insieme, per tutti gli alfabeti che non sono riuscito a capire perché la tua arguzia viaggiava sempre più veloce degli altri. 

E ora permittimi di ringraziare – e già vedo sul tuo viso la tua smorfia da sornione – dicevo permettimi di ringraziare in particolare nostro padre, tutte le persone che ti hanno assistito in questi anni con cura e con pazienza, tutti i tuoi amici per il grande amore che ti hanno sempre dimostrato incondizionatamente. 

Per omaggiare la memoria di Carlo, vorrei invitare tutti a donare sul sito Aism.it per supportare la ricerca scientifica.

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