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Suonala ancora Sam

Qtrax, il sistema di peer to peer “gratuito e legale” creato dalle major discografiche che viene segnalato in questi giorni da Corriere e Repubblica come una rivoluzione, fu già lanciato un anno e passa fa, tanto è vero che anche la Press Release sul sito non è recentissima. Sarà che chiamarsi con il nome di un clone di Napster non porta fortuna.

Qtrax è un software proprietario che con più di 30 milioni di tracce consente di scaricare brani coperti da DRM ed è disponibile per ora (a Marzo uscirà la versione Mac) solo per Windows e non consente ancora di interfacciarsi con gli iPod: sul sito non è ancora possibile effettuare il download ma il programma sarà disponibile tra poche ore, dunque mi appresterò a scaricarlo per capire com’è fatto. In Italia qualcuno ha già provato a realizzare un sistema per scaricare musica in maniera legale, progettando Downlovers.

Il bello è che a quanto leggo sembra che le grandi major discografiche come Warner Music, Unversal Music Group, EMI, Sony BMG, pare non abbiano ancora trovato un accordo con Qtrax ed autorizzato l’utilizzo dei loro contenuti e brani.

Insomma pare che siamo di fronte all’n-esimo flop più che ad una rivoluzione annunciata. Nelle prossime ore inserirò aggiornamenti al post.

[UPDATE 6:35pm]

– Come dice Miketrevis guardando le features di Qtrax sembra sia simile a Songbird che da poco ricerca e scarica anche MP3.

– Leggo il bel post di Gianluca Dettori sui dati della musica digitale e del mercato piu completo rispetto a questo rapporto dei brani più scaricati del quale parlai qualche giorno fa.

– Su Qtrax per fortuna Repubblica con un altro articolo di Ernesto Assante precisa e fa un passo indietro segnalando che Qtrax non parte.

– Controtenza invece è l’associazione dei musicisti in Canada che ha realizzato questa proposta per fare soldi con il file sharing e lo scambio di contenuti.


Commenti

6 risposte a “Suonala ancora Sam”

  1. Basta guardare il logo…:)

  2. Su webnews leggo http://www.webnews.it/news/leggi/7600/qtrax-cosi-il-p2p-diventa-legale/
    poi, che i file sono riproducibili solo attraverso un player esclusivo del servizio. Quindi non solo non è compatibile con iPod.
    In più non riesco a capire se i file vengono distribuiti effettivamente in mp3 oppure no. In ogni caso, sono d’accordo: sarà un altro tentativo a vuoto.
    Effettivamente i toni con i quali vengono gridate queste notizie riducono l’informazione ad un livello promozionale.
    Ma dov’è finito il dovere di cronaca? Il dovere morale di controllare la fonte?

  3. @Dany: Grazie del contributo e del post a Webnews che avevo perso. In effetti la cosa che mi stupisce è proprio questa superficialità nel dare le informazioni, senza approfondire: c’è questa corsa allo scoop, all’annuncio, quando sarebbe bene attendere di conoscere il servizio e testarlo per bene prima di dare notizie infondate.
    A volte mi sembra che ci siano delle bufale 2.0 che cercano di uscire in qualche modo dall’anonimato con operazioni quanto meno discutibili.

  4. Già! Ed ecco perchè poi qualche utente meno avanzato di internet capisce che il web 2.0 sia tutta una bufala!
    E poi articolo dell’ultimo minuto (beh…) http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/scienza_e_tecnologia/p2p3/contrordine/contrordine.html
    Qui lo si sapeva già!

  5. Ciao Dario, grazie per il tuo lavoro. Come non essere d’accordo con Dany? Aspettiamo di saperne di più.

  6. @Alberto: Ciao Alberto, la curiosità è tanta, purtroppo ieri ho avuto poco tempo ma oggi mi darò da fare. :-)

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