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Out of Blogosphera (part II) – Fuori dalla Blogosfera (parte seconda)

Il video qui sopra, “Pay attention“, è prodotto da T4 e mira ad usare le tecnologie e la pazienza per migliorare le tecniche di insegnamento, apprendimento. Concentrazione ed un attenzione maggiori nei confronti dei bisogni degli studenti. Forse vale lo stesso anche per i blog.

La prima parte qui (first part here).

Ha ragione Massimo nei commenti: ultimamente analizzo troppo il mondo dei blog con tentativi di capire meglio più che il “fenomeno” le sue conseguenze.
Ci sono brutte pratiche come quelle capitate a Vittorio che andrebbero evitate così come polemiche sterili ed iniziative ridicole come quella del blogroll rosa. Che poi portano soltanto a piccoli defacement.

Non gridate allo scandalo ma ho sentito di tutto riguardo il mondo delle “blogstar” e della blogosfera (l’insieme dei blog), ci sono già profili tracciati da altri: blogger che seducono aziende, vanno ai barcamp solo per potere scambiare link e conoscere le blogfemmine più belle, cacciatori di aperitivi/cene ed oggetti hi-tech.
Mi stupisce dunque poco questo articolo di Franco Carlini apparso su “Il manifesto” di ieri nella sezione “Chip & Salsa” che spazia dal criticare i blog d’autore al format attuale con il quale tutti si presentano (la cronologia dei post dal nuovo al più vecchio).

Però i blog, quando non sono scritti da “evangelist”, servono anche ad aiutare studenti, curiosi, esperti: basti pensare al progetto Bloglab, a RItalia (temporaneamente abbandonato).
Dovremmo, come sottolinea il video sopra dedicato a chi insegna agli studenti, fare più attenzione anche alle necessità degli altri; perchè il mio, il tuo blog, da soli, valgono poco.
E’ il Big Blog Bang che conta davvero.


Commenti

11 risposte a “Out of Blogosphera (part II) – Fuori dalla Blogosfera (parte seconda)”

  1. ma la mia non è una “ridicola iniziativa”, semplicemente mi andava di mostrare quali sono i blog “rosa” che leggo … come mostro le foto su Flickr, la musica su Last.Fm o quando giochiamo ai vari BlogDay, Z-blog e Macchia-Awards.

    Se poi ti fa ridere la cosa è ok comunque, eh !

  2. Avatar Samuele
    Samuele

    L’idea di koolinus a me, personalmente, è piaciuta.
    Il mio defacement è uno scherzo attuato dal sottoscritto con la collaborazione di Beggi.
    Le polemiche non sono mai sterili…

  3. Avatar Samuele
    Samuele

    Ma usi Explorer?

    :-|

  4. ma io dico che hai ragione, sono iniziative ridicole. e i blog al femminile, cosi’ come gli z-blog, le catene etc, sono evidenti (per chi vuole vederli) iniziative per aumentare i link e i backlink. a pensar male eh….
    io leggo i blog, non mi interessa se sono rosa, z, influenti o no. li leggo e basta.
    quando vedo piu’ di 4/5 blog citati in un post, a mo di elenco, mi insospettisco sulla buona fede di chi lo pubblica e su quali sono i veri motivi del post ;)

  5. Caro Dario, mi sento richiamato in causa su un argomento di cui abbiamo appena discusso.

    Vedo ancora il tentativo di trovare significati e spiegazioni su un fenomeno (o come tu dici… “le sue conseguenze”) tanto vario e dinamico da rendere ardua ogni definizione esaustiva.

    Parli ad esempio di “brutte pratiche” o di manie di divismo da “blogstar”. Definizioni che sottindendono giudizi validi per alcuni, evidentemente meno per altri.

    Spero tanto che almeno quì continui a non esserci un “manuale di istruzioni” su cosa bisogna fare e come bisogna essere, cosa di cui il mondo che ci circonda è pieno.

    Siamo liberi di dare importanza e autorevolezza a ciò che noi stessi riteniamo valido. Non esistono indici che misurano il valore di ciò che leggiamo o quello che scriviamo.
    Non so dunque, quali siano le caratteristiche che associ alla “blogstar”. Quella di esser presenti al maggior numero di eventi? Quella di avere il pagerank più alto?

  6. @KOoLinus:
    Si l’ho capito ma il prossimo passo sarà quello di fare un blogrollgay?
    E’ solo che non mi piacciono le classificazioni, così come i giochetti degli Z-Awards, Macchianera, et similia. Li trovo un po inutili, tutto qua.

    @Samuele: Sono gusti, ero ovviamente ironico sul defacemente. Uso Explorer e Firefox, perchè, cosa c’entra? ;)

    @becks: Completamente d’accordo con te, era anche questo il senso del post ma evidentemente non mi sono spresso chiaramente.

    @Massimiliano: Prometto, la smetto presto con queste considerazioni sui blog, è solo un periodo. :)
    Non ho mai cercato di fare un manuale d’istruzioni seppure i titoli evocativi sono volutamente provocatori: ognuno è libero di pesare le cose che vuole e di conseguenza di fare ciò che vuole, per carità.
    Non riuscirei a dare una definizione di blogstar e forse non è interessante: probabilmente il “successo” di un blog può derivare sostanzialmente e solamente dalla soddisfazione personale nello scrivere ciò che si vuole.
    Queste discussioni sono anche molto ironiche e provocatorie. :)

  7. […] Come avete letto, Google ha acquistato Feedburner per 100 milioni di dollari (come al solito, una cifrona!): mi chiedo – e lo fa in parte anche De Biase – ora che Google è a conoscenza dei blog che leggiamo e dunque dei nostri interessi ed interazioni, se il blogroll non iniziasse a diventare inutile. Ovviamente è una provocazione. L’era del Google World è ormai vicina; e noi pensiamo ai blogroll rosa. Tags: blogging, blogroll, blogroll rosa, feedburner, google, In my mind, inutilità del blogroll, Pamphlet Voice over NetTechnorati:  blogging, blogroll, blogroll rosa, feedburner, google, In my mind, inutilità del blogroll, Pamphlet, Voice over NetShare and Enjoy on – Condividi su:These icons link to social bookmarking sites where readers can share and discover new web pages. […]

  8. Ciao Dario, come via IM, segnalo anche quì questo post http://www.noantri.splinder.com/post/12521254/Come+la+particella+di+sodio che spero possa contribuire alla discussione ed interessare anche altri.
    Un punto di vista che condivido in pieno, intelligente, ironico e brillante.

    Ciao

  9. @Massimiliano: Grazie Max,me lo guardo con calma. :)

  10. […] Non lo conoscevo Franco Carlini ma ho sempre apprezzato le sue acute osservazioni sparse tra chipandsalsa, Vision e L’Espresso. I suoi colleghi di Vision lo ricordano così mentre altri sono attoniti. Ricordo che inviai a Carlini una email nella quale gli allegavo qualche mio articolo: volevo collaborare con Vision perchè credo in quel periodo cercassero nuove idee e persone. Peccato non mi abbia mai risposto, forse ho solo sbagliato l’indirizzo email al quale scrivere. Tags: chip and salsa, espresso, Eventi, franco carlini, vision, visionpost Voice over NetTechnorati:  chip and salsa, espresso, Eventi, franco carlini, vision, visionpost, Voice over NetShare and Enjoy on – Condividi su:These icons link to social bookmarking sites where readers can share and discover new web pages. […]

  11. […] Nel 2007 dicevo di essere fuori dal tunnel della blogosfera, mi sentivo un corpo estraneo in un mare che molti oggi definiscono più morto che vivo. […]

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