Ultimamente mi stanno molto a cuore le sorti dell’open source, forse perchè sogno che le persone siano libere di scegliere. Ha poca importanza, specie se consideriamo la strategia, la querelle dei brevetti di Microsoft: giudico invece rilevante l’articolo a firma di Giuseppe Caravita riguardo il futuro di Linux.
Pensa ad un PC che snobba Windows e preferisce un sistema operativo come Linux, magari con un’interfaccia più intuitiva e facile da usare, che è poi uno degli obiettivi di tutte le distribuzioni presenti in giro, a partire dallo stesso Ubuntu.
Tutti parlano di Ubuntu è vero, ma un motivo ci sarà: per capirlo, prova ad installarlo su Windows utilizzando l’applicativo Wubi che con pochi click ti consente di avere Ubuntu sotto Windows.
Si muovono intanto proposte di legge come questa (file .PDF) dal titolo esplicito: “Norme in Materia di Pluralismo Informatico sull’Adozione e la Diffusione del Software Libero e sulla Portabilità dei Documenti Informatici nella Pubblica Amministrazione“.
Portare l’open source nella Pubblica Amministrazione e nello specifico per quanto concerne la Regione Campania (leggi questo documento comune).
La Campania sarebbe la prima regione del Sud a scegliere il software libero: lo hanno già fatto Toscana, Emilia Romagna, Trentino, Friuli Venezia Giulia e Umbria.
Me lo auguro veramente, per questo se siete di Napoli, vi invito alla manifestazione che si terrrà Venerdì 15 Giugno al Chiosco di Santa Chiara a Napoli: maggiori dettagli a breve, ci saranno probabilmente stand che mostreranno le potenzialità dell’open source.
Ma allora finalmente un movimento forte inizia a farsi sentire, che ne dite?
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