Tim Berners Lee parla al TED del prossimo Web e del suo nuovo progetto
Ieri, 13 Marzo, il World Wide Web ha compiuto 20 anni: era il 1989 quando Tim Berners-Lee ebbe l’intuizione di voler organizzare e sviluppare l’ipertesto pensato da Theodor Holm Nelson. Qualche tempo fa durante Venicesessions Berners-Lee spiegò la nascita del Web, la psicologia che c’è dietro ad ogni link, la necessità di una maggiore diffusione di questo strumento che anche secondo Vinton Cerf è ancora fermo al 20% della popolazione mondiale.
E’ fondamentale capire da dove viene il Web per poterne comprendere in qualche modo il futuro: ci sono dinamiche complesse e particolari. Siamo connessi attraverso un sistema che si costruisce per tanti piccoli pezzi e che presenta un certo grado di imprevedibilità. Diventa infatti importante l’interazione umana, ciò che ci spinge a cliccare su quel determinato link, a salvare e visitare quella pagina. Le applicazioni Web vengono spesso ridefinite proprio dagli stessi utenti che spesso ne fanno un utilizzo nuovo plasmandole su esigenze ed interessi che gli sviluppatori non avrebbero mai immaginato.
Chi pensa che il Web sia ancora staccato dall’umanità sbaglia perchè sono futuri intrecciati. C’è una scienza del Web che lo studia e cerca di capire come sarà questo ambiente. Prova ad immaginare un Web al quale tutti sono connessi, i tuoi genitori, parenti lontani, amici, la vecchia vicina di casa, una situazione simile a ciò che accade oggi con Facebook.
Quindi, se la tecnologia digitale può essere una risposta al rallentamento dell’economia, cosa accadrebbe se quel 20% salisse fino a diventare una cifra ben più consistente di quella attuale?