Comitato ! Molti blog nella blogosfera italiana stanno riportando questa iniziativa lanciata da Layla Pavone sul suo blog, riguardante la formazione di un Comitato Permanente per l’informazione su Internet, dopo i fatti accaduti a Google Italia. L’idea di Layla mi spinse subito a commentare al post con un favore positivo ma con timori davvero pesanti: l’idea della creazione di un Moige della Rete, mi spaventa. Non per la funzione che lo stesso assolve da tempo, ma perchè non credo sia la soluzione giusta. Argomentarlo in qualche modo ? Difendere la Net Neutrality è già un impresa abbastanza ardua tanto che per evitare rischi di ogni sorta dovrebbe essere il primo fondamento di un eventuale Comitato: regolamentare i nuovi media è possibile, ma non alla stregua di quelli tradizionali a mio avviso. Lascio agli esperti giuridici trovare nuove forme di comportamento e rules, ma equiparare un blogger al direttore di una testata giornalistica, come è avvenuto in una sentenza del Tribunale di Aosta, mi sembra alquanto esagerato se non supportato in maniera esaustiva dal codice. E la questione riguarda ad esempio anche la necessità di una riforma per l’Ordine dei Giornalisti in Italia, messo in crisi dai rapporti di queste figure professionali con i nuovi media. Senza andare troppo lontano, occorre darsi da fare veramente per aggiungere al nostro sistema giuridico nuovo regolamentazioni in materia Informatica, ne siamo carenti: un giudizio più preciso lo lascio agli addetti ai lavori. Come dissi tempo fa bisogna andare oltre la censura ed affrontare finalmente il problema del controllo dei contenuti. Ben vengano allora in tal senso nuovi Moige, per non creare solo aria fritta.
[UPDATE, November 29 ] – Google Italia non mi ha risposto via mail ma ho notato solo ora questa risposta ufficiale sul suo blog che mi pareva giusto segnalare. Inoltre Stefano Quintarelli snocciola un po di normative qui. P.I. poi ha scritto un interessante dossier.
E’ l’ennesima scioccezza all’italiana, non serve un altro organismo di censura (il MOIGE tra parentesi è un’idea assurda, io sono padre e non voglio che quelli mettano il becco nell’educazione dei miei pargoli), ci sono già quantità enormi di leggi più o meno giuste da applicare secondo i nuovi media e non a casaccio (vedi Google).
L’authority è l’ennesima risposta semplice (e sbagliata) a domande complesse che richiedono cervello e un po’ di discussione.
@Emanuele: Non voglio entrare nella questione Moige, ci sono abbastanza riferimenti online, oltre il sito del Moige (www.genitori.it). Il tuo post fa riferimento poi ad un’altra problematica ma non lontana dal caso in esame: l’Authority dovrebbe andare oltre il suo ruolo di controllo ma proporre in maniera più frequente ed incisiva studi e iniziative, anche politiche per portare la questione su un piano strettamente giuridico più che politico. L’Internet Italiana e quella mondiale è di tutti, di chiunque si collega la mattina: oltre la collisione con le leggi degli Stati tutti devono poter decidere e scegliere in maniera democratica i contenuti.