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Il desktop del Pc del sindaco di Napoli Iervolino realizzato da Bastardidentro – Via [Diariodibordo]

Il disinteresse verso l’emergenza rifiuti in Campania è iniziato con le indagini su Mastella & family e prosegue con l’attuale crisi del Governo Prodi: le altre puntate dell’immondizia show su questo blog le trovate qui, qui ed ancora qui con una sorta di sunto delle soluzioni intraprese per risolvere la questione.

Stamane ho letto questo articolo del Wall Street Journal a cura di Michael A. Ledeen ed ho iniziato a storcere il naso già sul titolo “garbage city“.
Mr. Ledeen analizza frettolosamente l’evolversi della situazione in Campania accusando politica e camorra, certamente colpevoli di questo disastro, e lasciando alcune dichiarazioni che mi hanno trasmesso un senso d’amarezza e tristezza.

Scrive Ledeen nel suo articolo “Garbage City”:

But even if the mountains of trash disappear for the time being, the crisis will return because there’s so much money in the business.

Anche io non sono ottimista e credo che seppure in un volume minore la crisi dei rifiuti tornerà a causa del non esiguo tempo necessario che ci vuole per porvi rimedio e trovare delle soluzioni adeguate e definitive (apertura discariche e siti di stoccaggio, costruzione termovalorizzatori).

Ma quando Ledeen dichiara che:

If the Italian Government really wanted to solve the Neapolitan crisis, it would have declared war on the mob and ordered the army to occupy the city.

Vado su tutte le furie. Usare l’esercito contro la folla per ripristinare l’ordine? Si è dimenticato Mr. Ledeen che l’Italia è una Repubblica e non un regime dittatoriale? E’ rimasto agli anni ’40?

Ah ecco, Leeden dà un colpo alla botte l’altro al cerchio:

But this actually happened under fascist rule, which of course makes it most unlikely that it will happen again today.

Il fascismo è finito caro Leeden, l’Italia è un Paese civile e con una storia alle spalle di un popolo che ha una gran cultura: mi creda che sono il primo che in questa situazione si trova in imbarazzo nel fare una dichiarazione di civiltà, cultura e democrazia.

It’s a long shot, but the history of Naples is full of miracles. You never know.

Napoli non è solo pizza, mandolino e San Gennaro Mr. Ledeen. Forse i miracoli, come li chiama lei, avvengono su questa Terra e sono frutto di quei Neapolitans che credono nella giustizia, nella libertà ed onestà di un popolo creativo ma al tempo stesso marcio e contraddittorio.
E’ questo l’oro di Napoli, l’immondizia lo è solo per la camorra.

5 Comments

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  • Il signor Leeden ha un po’ le idee confuse. Poi esordire addirittura dicendo:

    “Naples has always been a doomed city (it is only a matter of time before Vesuvius erupts again)”

    mi sembra veramente esagerato. Tocchiamo ferro.

  • @Livia: Non so che dirti Livia tra l’altro Mr. Leeden pare abbia scritto anche un libro su Napoli. Magari gli scriviamo qualcosa via mail? :-)

  • Lettera di disappunto in merito all’articolo comparso sul Wall Street Journal e tradotto sul sito L’Occidentale:
    Napoli muore sotto i colpi della Camorra e dei politici corrotti (di Michael A. Ledeen) vedi
    E chi è Michael A. Ledeen ? :
    Dice di se stesso Michael A. Ledeen: «Sul mio conto sono state scritte molte sciocchezze…». nella sua autobiografia figura un presente da «ricercatore permanente in politica estera ed intelligence» dell’American Enterprise Institute di Washington, il thinktank della riflessione “neoconservative”. Ha amici importanti nell’Amministrazione Bush: il vicepresidente Dick Cheney; il “principe delle tenebre” Richard Perle; il sottosegretario alla Difesa Paul Wolfowitz; il direttore dell’Office of Special Plans del Pentagono Douglas Feith; il capo dello staff di Cheney, Lewis “Scooter” Libby. Ledeen è un falco che non fa mistero di esserlo. Firma il manifesto che battezza la dottrina neocon, partecipa alla costruzione del “caso Iraq”, sostiene Ahmed Chalabi e il suo “Iraqi National Congress”. Lavora al rovesciamento dei mullah iraniani, dei baathisti di Damasco. Ha un rapporto diretto con la destra israeliana, con i think-tank americani che la esprimono (su tutti il Jewish Institute for National and Security Affairs).

    Giù le penne da Napoli