Bell’articolo di Luca Castelli riguardo la notizia della classifica realizzata da Nielsen Soundscan International (ma sul sito di Nielsen Soundscan è tutto fermo alla preistoria) per Fimi, disponibile online a questo link (file .PDF) in una versione che dire ridotta è poco. Due pagine di una chart realizzata su di un file di testo.
Non più la classica hit parade stile supertelegattone ma una vera e propria MusicBabel 2007 (cfr. Blogbabel) con tanto di top 10 dei singoli più “digital download”, quelli più scaricati dalla Rete:
1. Relax, Take It Easy (Mika)
2. Non siamo soli (Eros Ramazzotti)
3. Umbrella (Rihanna)
4. Grace Kelly (Mika)
5. Come Vasco Rossi (Gaia & Luna)
6. Bruci la città (Irene Grandi)
7. Domo mia (Tazenda)
La lettera (Metrica, il gruppo in cui cantava Alex Baroni)
8. La compagnia (Vasco Rossi)
9. Basta poco (Vasco Rossi)
Non ho tempo nè i dati per fare una qualche analisi ma Castelli raccoglie delle considerazioni interessanti che in parte condivido: penso ad esempio a quella sui social network ed alle relazioni tra gli artisti ed il pubblico, allo scambio di fiducia ed interesse. Per dire Vasco Rossi forse non avrà un MySpace (ma presumo un marketing di primo ordine) mentre tutte le band anche quelle giovani hanno tutte un profilo su MySpace e non pagano neanche i soldi per gestirsi un sito personale.
Da diverso tempo poi qui si parla di equo compenso e soprattutto di download di musica: nell’ultimo anno pare che in Italia l’acquisto di brani online sia arrivato all’8% del mercato musicale.
Credo sia una cifra ancora bassa in Italia per risultare significativa. Anche se in auto forse ci può venire il Rapporto Mondiale sulla Musica Digitale del 2007 (Music Digital Report) disponibile sul sito Fimi.
A volte sinceramente non capisco cosa intendono per “musica digitale“: fanno confusione tra peer to peer e gli store online come Apple iTunes.
Via [La Stampa]
[UPDATE 18 Gennaio]
– Interessante pezzo dell’Economist sul settore dell’industria discografica: “From major to minor“