Dopo la fine della videochiamata ecco un’altra morte annunciata: la messaggistica instantanea è in crisi, le persone passano sempre meno tempo nel chattare ed usare gli strumenti di Instant Messagging (Msn e Windows Live Messenger, Yahoo, Skype, GTalk) inclusa l’email.
A sostenere questa tesi ci sono alcuni sondaggi fatti in UK ed in Usa: pare che i navigatori abbiano spostato le loro attenzioni dedicando più tempo su Facebook, Twitter ed i blog.
In realtà secondo me dipende dalla parte di Rete che viene analizzata: se questi ragionamenti possono valere per l’Occidente in Oriente, nella cosiddetta Cinternet, è tutto diverso. I maggiori siti web della Cina sono costruiti intorno a servizi di instant messagging e sono dei “portali” integrati con news, giochi, social network e funzioni di ecommerce, il tutto racchiuso in un unico ambiente.
Le cifre? QQ.com, una specie di ICQ cinese, dichiara di avere 522,9 milioni di utenti con un record di persone collegate contemporaneamente di 105.289. Ovviamente ci sono anche i concorrenti Skype Msn e GTalk che si dividono una fetta di circa 270 milioni di utenti. Ad ogni modo anche lì il settore della search (i motori di ricerca) ha superato l’IM arrivando all’80% degli utenti.
Seppure ci sia un bisogno sempre più crescente di asincronicità io continuo ad usare gli IM anche se nel mio caso diventano sempre più spesso una specie di segreteria netfonica.
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