Riascoltare la voce di Peppino Impastato così come guardare il film di Marco Tullio Giordana fa sempre un certo effetto. Dall’editoriale di Francesco Piccinini su Agoravox:
Peppino Impastato aveva trent’anni quando è morto perché faceva informazione. Peppino Impastato è morto nel silenzio dei giornali dell’epoca, coperto dal rumore di un omicidio eccellente: quello di Aldo Moro. Oggi diremmo nel silenzio dei media “mainstream”.
Ogni 9 Maggio l’informazione italiana dovrebbe guardarsi e pensare a Peppino. Pensare a tutti quei giornalisti e non che hanno dato la vita per fare quello in cui credevano. Fermarsi, come non si fa mai, e guardarsi. Guardare i propri legacci, le proprie agenda setting, i propri errori. Guardare i fili sottili che tengono attaccato il nostro paese in una lacerante immobilità.
Sarebbe davvero bello che, promosso anche dall’Ordine dei Giornalisti, tutti gli organi di informazioni insieme istituissero proprio il 9 Maggio quale giornata dell’informazione libera fatta da persone e cittadini liberi.