Berlusconi dice: “Ho tre aziende in Borsa”.
Bersani risponde: “Siamo disposti a fare un passo avanti noi se fate un passo indietro voi altri”.
Casini: “Facciamo un Governo Istituzionale”.
Di Pietro: “Si dimetta, caro Silvio”.
E’ così facile riassumere le giornate dei lavori Parlamentari che secondo me è il mestiere più noioso del mondo. In Italia il problema è sempre quello: la ricerca del modo e del tempo giusto per continuare a scaldare la sedia.
Al piagnisteo del povero ricco affondato dalla Borsa, all’anagrafe signor Silvio Berlusconi, qualsiasi italiano, soprattutto quel giovane su tre che non lavora, risponderebbe con il mitico pernacchio di Alberto Sordi ne “I Vitelloni”.
Il problema per chi è al potere e fa mala politica è sempre quello di tenere lontani i propri interessi dal conflitto anche quando questo è grande come il debito pubblico del nostro Paese o il numero degli abitanti in Italia. Ma tanto gli italiani sono al mare ed agosto, come ha detto qualcuno in Parlamento (mi pare fosse Bocchino), questo è il mese sbagliato per darsi da fare e magari dimettersi. Chissà come mai ma è sempre il mese e il tempo sbagliato per fare qualcosa di buono…
E’ questa la triste cartolina che arriva ai mercati di tutto il mondo e sulle tv accese dei lungomare della penisola.
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