Via Punto Informatico leggo una iniziativa promossa da SWG, l’Università di Trieste, Splinder e lo stesso P.I. , tesa a far un inchiesta sui bloggers (c’è già chi l’ha fatto, sparando grosso) con una specie di questionario: come piattaforma di studio c’è un blog, (incredibile puoi anche “candidarti”) su Splinder. Senza considerare i commenti piovuti, a me sembra scusate il termine, una “stronzata”: aprire un blog su piattaforma Splinder, parlare di collaborazione e non rendere possibile almeno un Wiki o link più esaustivi, usare il termine “candidato”, mi puzza di bufala commerciale e di ennesimo tentavo di usare la blogosfera come veicolo pubblicitario, spero non sia così. Se poi è coinvolta un università allora il discorso deve farsi necessariamente più serio: la ricerca, pur quella condotta nelle scienze della comunicazione, consiste in uno studio meno approssimativo e superficiale che quella al momento ispirata dal blog Diario Aperto. Chiedere ai bloggers di indagare se stessi ed esigere di essere obiettivi come in un Diario: quanto meno esagerato.
[UPDATE, December 11] Enrico Milic di SWG risponde alle critiche sul blog con un post: i bloggers hanno già una voce, a detta di molti tra l’altro, autorevole. Chiedere di conversare su se stessi è un metodo rivolto all’apertura ma non risolve i dubbi che ho espresso: attendo con curiosità gli sviluppi dello studio e le domande che (se) sono arrivate.
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