Quando ho letto la notizia, per altro via Wimaxday (newsletter), ho avuto un piacevole sollievo: sono infatti mesi che ricevo aggiornamenti da parte di tutti il mondo riguardo l’introduzione del WiMAX. Il comunicato sul sito del ministero delle Comunicazioni (a proposito, non andava migliorato?) parla chiaro: a partire da giugno 2007 verranno resi disponibili più lotti di frequenze (nella banda del WiMAX 3.4÷3.6 GHz) iniziali complessivi 35+35 MHz, da triplicare nei 5 anni successivi. Febbraio dovrebbe (meglio usare il condizionale) essere il mese nel quale verrà stabilita con maggiore precisione l’agenda di sviluppo per il WiMAX, perchè si avranno anche i risultati della consultazione pubblica dell’AgCom. L’avvio dunque della vendita delle licenze è buona cosa, ma non credo che anche stavolta ci saranno, come accaduto per l’asta relativa all’UMTS, miliardi messi a disposizione dalle telco (gli analisti dicono che saranno spesi tra i 200 e i 300 milioni d’euro, forse sono un po ottimisti): bisogna tutelare gli investimenti fatti per l’UMTS, che il WiMAX rischia di rendere obsoleto, ed è necessario per le company cambiare strategia ed affidarsi maggiormente alla ricerca. Salire sul carro della nuova tecnologia è un primo passo per innovare ma non deve stravolgere il proprio business; il rischio è quello di rincorrere inutilmente la tecnologia che avanza. Bisogna attendere i prossimi mesi, nel mentre ci atteniamo ai dati di Marzo 2006: in Italia la penetrazione del broadband era al 26.7 % con dunque 7.4 milioni di connessioni, il WiMAX riuscirà ad abbattere il digital-divide ?

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