Fascisti su Internet che vogliono usare i manganelli sui social network?
In realtà molto probabilmente si tratta di pura ignoranza, dell’insostenibilità di inserire criteri di filtraggio in Rete. Il salto della quaglia tra una norma che disciplini il copyright ed il peer to peer (il comitato antipirateria) ad una che riguarda la sicurezza nazionale. Sempre che riesca a capire come può un gruppo di Facebook metterla in pericolo.
Nella seduta del 12 Febbraio è passato al Senato l’emendamento anti-Facebook (articolo 50 bis). Ho cercato tra i documenti della seduta (forse al Manifesto hanno preso una svista?) ma non ho trovato nulla: fu approvato il 5 Febbraio. Comunque, citando il Manifesto:
L’emendamento propone ammende per i siti italiani che non controllano adeguatamente «il traffico» che transita nei loro computer.
In entrambi i casi è un attacco alla libertà di Internet: più poteri in mano ai provider o al Ministero dell’Interno? Lo Stato italiano come potrebbe filtrare i contenuti (quasi impossibile monitorarli tutti da un punto di vista tecnico!) ed in base a quale regola decidere quelli da colpire e censurare? A questo punto sono preoccupato. Teniamo gli occhi aperti: sarò più tranquillo quando il decreto non verrà approvato alla Camera.