Non ho seguito tantissimo le vicende legali di Julian Assange perchè ero in vacanza ma sono assolutamente convinto che Wikileaks è stata una esperienza utile almeno da un punto di vista simbolico. Non mi interessa valutare Assange come uomo ma come giornalista, non mi piace usarlo come leader di un lato libero e trasparente della Rete che si contrappone ai poteri forti.

Non mi stupirebbe che in un web in cui tutti possono facilmente pubblicare e condividere, attraverso servizi come Medium (il nuovo strumento creato dal creatore di Twitter, un misto tra Tumblr e Pinterest) non escano fuori in maniera spontanea e senza particolari interessi cablogrammi e un flusso informativo che con i vecchi media (e giornalisti) non avremmo mai potuto avere.

Mi riesce invece difficile immaginare che l’informazione trasparente passi e si crei ad esempio attraverso Facebook. In un modo o nell’altro, Wikileaks ha dimostrato che attualmente è impossibile usare come strumento principale piattaforme decisionali autoritarie per far veicolare l’informazione.

[UPDATE]

– Sul blog di Mazzetta un articolo illuminante per capire cosa succede ad Assange.

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