Ho parlato su Excite di Google Instant, la novità del motore di Google.
Ne ho sentite di tutti i colori in queste ore: chi fa confusione tra la “real time search” (già introdotta da diversi giorni) e la “suggested search”, chi non ha capito che bisogna usare un account Google, chi ha paura che saranno vincenti ed avvantaggiate solo le keywords brevi distruggendo la coda lunga, eccecc. La “regola dei tre click” con la quale bisognava trovare tutto in un sito in soli 3 passi è, anche per i motori di ricerca, definitivamente morta e sorpassata.
Ma non solo: si passa da un vocabolario di Google a quello costruito in base alle tue ricerche, lettera per lettera.
Intanto che qualcuno ha già scritto come tracciare Google Instant su Google Analytics ci si chiede se avevamo davvero bisogno di questa novità, se questa ingordigia non porterà ad un affanno, un rifiuto verso un continuo spreco di risorse ed energie. Una Internet della fast information più che delle persone connesse.
Se faremo ricerche in maniera più veloce, se ne faremo di più senza cercare l’informazione giusta oppure l’opposto.
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