“Ti dico Sandro, di chiudere quel rubinetto del FUS ( Fondo Unico dello Spettacolo, già sottoposto a feroci tagli da parte del governo, n.d.r ) , facciamolo al più presto”.
A seguito di queste dichiarazioni tristissime e populise fatte da Brunetta (e dirette evidentemente a Michele Placido) mi risulta difficile – con tutta l’attuale inadeguata e strampalata classe politica di destra e sinistra – pensare di difendere la Paolo Grassi o più semplicemente la cultura e l’arte nel nostro Paese. L’attacco più grave di Brunetta (che prendo seriamente solo perchè fa parte di questo Governo) è rivolto al Fondo Unico per lo spettacolo, il sostegno finanziario dello Stato a favore di ogni singolo settore dello spettacolo che viene stabilito ogni anno con la legge finanziaria.
Leggendo dal sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali l’ultima relazione datata 2007 (file. PDF) si evince che dalla sua istituzione nel 1985 già nel 2007 si registrava una riduzione del Fus pari al 43,7%: attualmente si è passati dai 441.299.000 euro del 2007 ai 397.081.049 euro per il 2009 decisi nel decreto di Febbraio (file .PDF).
Dal 1985 ad oggi il Fondo per lo Spettacolo ha avuto un solo periodo di maggiore stabilità: gli anni 1995-2001. Chi governava in Italia in quel periodo?
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