Ecco i risultati che si ottengono dando la possibilità al popolino di accedere ad un mezzo troppo potente elibero.
Credo sia ora di fondare una nuova rete e farci entrare solo chic’era più di 10 anni fa. Questa è irrimediabilmente compromessa e si trasfomerà al più presto in un pattume televisivo interattivo nazional-popolare.
Pubblico il commento di un utente di Punto Informatico dal nick nononloso, in merito a questa notizia riguardante l’oscurazione del sito web “guerrilla” dell’ormai online noto parlamentare Luca Volontè: che sembra abbia un nuovo mirror con tanto di disclaimer.
Della questione di Molleindustria e del relativo games, “Operazione Pretofilia”, ne parlano Federico, Massimo e Videoludica in diversi articoli.
A me ha lasciato perplesso il commento del lettore: c’era chi si chiedeva preoccupato in qualche BarCamp, tempo fa, dell’avvenuta sulla Rete di tutto quel pubblico che non è ancora molto avvezzo ad Internet, al mondo virtuale ed ai suoi modi.
Come se tra un po fossimo raggiunti dal cosiddetto Nazional Popolare, quello che secondo molti in Tv segue solo i reality. Baggianate. Siamo già stretti di mentalità qui in Italy che i siti web vengono sequestrati come fossero acquafresca, censurati neanche si fosse in China; e questo accade anche per i videogames, ManHunt 2 e Rule of Rose insegnano.
Sono davvero preoccupato: se la politica inizia ad entrare e ad ingerire anche nella game industry, un settore che in Italia è bistrattato ed assai poco considerato e sviluppato, allora siamo alla frutta. E forse non basterà un creme caramel per tornare ai vecchi sapori di una volta.
[UPDATE] A proposito di censura, il ministro Paolo Gentiloni risponde a Vittorio Zambardino con questa lettera. Ancora non ho ben capito la sua posizione e ciò che vuole dire: difficoltà nelle comunicazioni? ;)
[UPDATE 2] Non posso non segnalare la questione del post eliminato sul blog di Piero Ricca: disponibile qui usando la cache di google pare che la finanza abbia addirittura cambiato la password del blog di WordPress dell’autore causa diffamazione ed offese nei confronti di Emilio Fede. Ma dai, siamo davvero in China allora.
Attenzione!
Con tutto rispetto per le idee tue e per le idee di tutti.
La rete è inclusiva, non esclusiva.
Io ci sono da 20 anni, ma non mi meraviglio di niente. Se dovessi dire SOLO noi di 20 anni fa, avrei spostato di un po il limite che tu indichi secondo la tua prospettiva.
Vizi e virtù sono dell’uomo e l’uomo li porta in tutti i mezzi, Tv, Internet, ecc.
Ciao
@gigicogo: Credo siamo d’accordo nel dire che la Rete siamo tutti noi,o almeno dovremmo esserlo indipendentemente dalle idee e dalla condizione sociale. Sarà un principio utopìco ma forse non è neanche troppo lontano dal realizzarsi partendo dalla Net Neutrality.
Quale credi che sia il limite? Io non ne ho indicato nessuno,escluderei appunto di certo qualcuno seguendo questo ragionamento: i difetti della real life si riflettono anche online,è vero,ma qui possono essere amplificati e rivolti ad un pubblico maggiore.
Sono diversi gli aspetti che si intrecciano in questo contesto e chi non è in Rete da molto potrebbe confondersi tra i tanti.
Sai cosa dice un vecchio proverbio?
“Le bugie hanno le gambe corte”! Anche nella rete, chi mistifica, fa il furbo e l’opportunista, prima o poi viene sgammato. E’ la forza della rete stessa che, come dici tu “amplifica”.
Quindi, diciamo che siamo protetti :-)
Chi ci vive da tanti anni sa che capitano sempre dei “nuovi arrivati” folgorati sulla via di Damasco e vogliono dettare regole e principi. Poi spariscono come son venuti.