Della nuova versione di Friendfeed ancora in Beta mi hanno colpito subito due novità (sono le primissime impressioni): la tremenda convergenza verso la posta elettronica (il “To”) e Twitter (l’invio di “direct messages”) e la scomparsa delle icone relativi ai servizi.
Se il primo aspetto è un chiaro segno di una qualche evoluzione forzata di Friendfeed da un semplice aggregatore ad altro (evidentemente dalla sua introduzione, la funzione real-time è stato più di un esperimento), la seconda è una piccola cosa che rende più difficile ordinare le fonti che riceviamo.
Siamo di fronte a due conclusioni che abbiamo davanti già da tempo: i tempi del refresh della pagina con F5 sono finiti, il Web è diventato un flusso continuo da mettere in pausa più che da aggiornare (in un futuro browser premendo F5 dovremmo poter stoppare la pagina).
L’eliminazione delle icone dall’interfaccia porta ad una maggiore identificazione: Frienfeed pompa con i suoi feed traffico verso altri servizi esterni in maniera gratuita, un buon strumento di marketing e promozione in grado di spalmare le conversazioni su vari canali (se da una parte questa dinamica ha sottratto spazio ai commenti dei blog dall’altra ha comunque arricchito i contenuti) ha forse bisogno di dare valore alla propria interfaccia più che agli altri contenitori di informazioni.
Ovviamente all’utente non importa nulla: vada per i filtri e le regole ma ho bisogno di vedere subito se il thread che Frienfeed mi ha appena proposto proviene da un account Twitter, Facebook, un blog personale, Flickr, YouTube.
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