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Fonte: Hubspot

L’uso del Web e dei social media per fare politica è sempre più ampio e vasto: qui in Italia siamo ancora indietro per certi versi anche se già dalle primarie del Partito Democratico si è notato un certo cambiamento. Anche l’opposizione all’attuale governo si dota di nuovi strumenti: Forza Italia ha ad esempio rinnovato il suo sito web.

In Usa invece la situazione per le presidenziali del 2008 si gioca molto anche online: l’immagine sopra riguarda la comparazione tra i siti web dei candidati realizzata da Website Grader che ne ha tratto anche un piccolo report (file .PDF).
Ovviamente si tratta di un’analisi fatta con metri di giudizio che riguardano i rispettivi siti web: l’ottimizzazione della presenza online non solo da un punto di vista SEO, quindi con le keyword ed il rank associato a ciascun canditato ma anche il grado di utilizzo di social media come MySpace, Facebook, YouTube per fare la propria campagna elettorale sulla Rete.

I dati sono aggiornati fino al 24 ottobre e rilevano una sorpresa: vince per ora il confronto sul Web, per quanto riguarda la popolarità del sito web nei confronti degli altri, Barack Obama.

Da sottolineare poi un altro aspetto interessante anche da un punto di vista politico: l’analisi delle keyword mostra quali sono i punti di forza ed i cavalli di battaglia del programma di ogni candidato. A Barack ad esempio sta a cuore la fine della guerra in Iraq mentre Hilary Clinton spinge su un sistema sanitario più “accessibile” ed “abbordabile”.

In politica anche le parole e le promesse hanno un suo peso, non da poco.


Commenti

3 risposte a “Barackone”

  1. in italia siamo ancora lontani ad un’incidenza di internet nella politica.

  2. […] Dicevo che dovrei parlare di tanti argomenti: ad esempio dell’intreccio sempre più forte e del legame per alcuni aspetti barocco tra la politica ed Internet. Laddove in Italia si risolve a suon di querele da altre parti come nelle presidenziali Usa del 2008 si fa un uso della Rete più consapevole e probabilmente anche furbo. Basta guardare Politicalbase che mette a confronto direttamente i candidati sul loro programma elettorale chiarendo anche quanti soldi sono destinati alle campagne elettorali, costruendo un database degli esponenti politici, aprendo dibattiti pubblici (bisogna registrarsi) su di un forum (perchè no? tranquilli esistono anche un blog ed un wiki). Non mancano poi idee intelligenti quali quella di realizzare un piccolo YouTube per la politica: è il caso di Politube che consente di condividere una volta registrati sul sito web i video dei politici. A prima vista ho notato che manca la funzione di embed (quella che ti consente di mettere i video dapperttutto), il successo principale di YouTube che sembra entri a breve finalmente nella fase di alta definizione dei video. Come per 10 Questions sono tutte idee abbastanza valide ma per ora di difficile realizzazione nell’immediato qui in Italia: il tarlo del naturale sospetto e dubbio su chi ci sia dietro i siti web ed i blog dei candidati (agenzie di comunicazione e basta) verrà in futuro (ma lo è già oggi) amplificato. La chiave di volta è forse come al solito nel messaggio diretto, chiaro e semplice. […]

  3. […] E se l’utilizzo di Internet da parte della politica ti facesse guadagnare tanto? Quante volte negli annunci adsense del tuo sito sono apparsi link a siti web di partiti, candidati politici. In Usa l’utilizzo dei cosiddetti “social media” – strumenti della Rete che costituiscono uniti insieme in quella nuova fase del Web – è davvero massiccio specie durante le ultime presidenziali: se anche l’INAIL qui in Italia ha deciso di utilizzare YouTube per spiegare e promuovere le proprie attività vuol dire che sono in molti a credere nelle possibilità di questo mezzo. Si era detto che il 2008 era l’anno del video, delle Net Tv e dunque del video advertising, la pubblicità nel video. […]

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