Del giocattolo elettronico, il coniglietto Nabaztag, ne parlai già negli auguri di Natale dello scorso anno: mi incuriosì devo essere sincero ma non mi spinsi in la più di tanto.
Tanto per dire: nella mia piccola rubrichetta radiofonica che curavo su Radio Club 91 segnalai anche un gatto elettronico gioia di tutti i bimbi orientali; sono gadget presenti da tempo sul mercato (forse non quello strettamente europeo). Perchè dunque stupirsi tanto della presenza di questi tech-giochi?
Diciamo che qui in Italia (e dunque si anche nella blogosfera) queste cose arrivano con un certo ritardo: un po come quel delay riguardo l’informazione che Dario Bonacina racconta qui.
Sono d’accordo con Stefano quando dice che è importante sottolineare come l’informatica (e quindi la Rete) stia entrando nelle “cose”, nel domestico; ma ciò accade da un po di tempo e con risultati non sempre esaltanti (basti pensare a lavatrici, frigoriferi ed affini).
Insomma non c’è nulla di nuovo: il Nabaztag è un gadget che fa moda (magari anche grazie ad un buon marketing) seducendo i geek ed i drogati di Rete o semplicemente i curiosi bimbi della prima ora. Avrà di certo i suoi difetti come la grave mancanza di una presa di rete: non so perchè ma basta che quella “cosa” sia Wireless che appaia ai nostri occhi futuristica, cool, da avere assolutamente accanto al comodino.
Ed allora fioccano i post a rappresentanza del desiderio di poter coccolare il coniglietto e tirargli le orecchio magari gratis: perchè questo trend del “damme l’hi-tech aggratise che te ne parlo” ormai è così diffuso che in questi deserti di contenuti si affollano community come Bzzers. Anch’io ho ricevuto l’N95 e devo ancora parlarne ma non mi scannerei mai a colpi di post e di marchette per ricevere in dotazione tutti i device hi-tech presenti sul mercato; magari per l’iPod Touch ma ci devo pensare anche in quel caso. Eppure ho da tempo il banner di Review Me (ma chi l’ha mai usato?), senza contare le buffe ed assurde iniziative che mi sono inventato come quella sui villaggi e gli hotel.
Le polemiche scoppiano sempre quando c’è il dubbio della marchetta, abilmente rappresentata da Sandrone Dazieri in questo primo post. Dalle marchette testuali stiamo passando all’era del “coniglio elettronico“, che saltellando un po dappertutto non si lascia sfuggire nulla.
Ed io ogni non so quanti post torno a segnalare il discorso sull’etica del “blogger” (ma più semplicemente e meglio della persona).
Giuro, è l’ultima volta che ne parlo, anche perchè sono convinto che sempre in funzione del trend di sopra “ognuno fa ciò che glie pare“: stavolta però è necessaria la chiosa fine come nel più classico degli editoriali chic, quelli che terminano con una citazione dotta che magari non c’entra nulla ma che fa sempre intellettualoide. Questa però l’ho letta per caso in libreria giorni fa.
Logica ed etica sono sostanzialmente la stessa cosa: un dovere verso se stessi. Weininger (1904)
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