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Una rete guasta: quella di Telecom Italia

Quello del wi-fi limitato dalla Legge Pisanu è una vecchia storia ormai: per questo non mi sorprende ciò che è accaduto a questo avvocato nel tentativo di collegarsi con il suo portatile alla rete wireless di Roma, della quale ne parlai qui.

Per non voler andare lontano ad Helsinki se si guarda questa mappa interattiva si notano tantissimi hotspot aperti a tutti, senza bisogno di particolari dati d’autenticazione e di login: è così per molte parti d’Europa.

Qualche giorno fa è stato l’Investor Day 2008, il piano industriale di Telecom Italia dove sono state comunicate le strategie e gli obiettivi per il 2008 e per il biennio 2008-2010: Stefano ha riassunto alcuni dati in questo post.

Sopra ho integrato c’è la presentazione di Stefano Pileri riguardo lo stato della Rete di TI: si parla anche di NGN, di sviluppi ed investimenti futuri. A pagina 26 c’è un dato che sorprende e riguarda il tasso di “guasti” sulle ADSL: in pratica almeno 1 su 5 una volta l’anno si guasta. Così si arriva ad una percentuale del 20%, una probabilità altissima di subire un disservizio: nel 2008 dovrebbe diminuire a circa il 18% e nel 2010 al 15%. Per fare questo c’è bisogno di investimenti sulla Rete e di un piano serio per ogni città, in modo da dimensionare a seconda delle esigenze le linee dati dell’ADSL e dell’xDSL: dovrebbe essere una priorità rispetto all’intenzione di portare al 10% della popolazione le linee VDSL da 50 e 100 MBit.

Intanto la fibra ride, se non in Italia almeno nel resto dell’Europa.


Commenti

Una risposta a “Una rete guasta: quella di Telecom Italia”

  1. Speriamo che il nuovo piano sia più serio e veritiere di quello degli scorsi anni.

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