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I social media e Internet tra lavoro e vacanze

Segnalo due post che cercano di rispondere al quesito che si ripropone ogni estate: accendo e mi porto la connessione Internet mobile (insieme al tablet) in vacanza per leggere e lavorare ogni tanto oppure stacco davvero tutto?

Secondo Dino le vacanze ai tempi dei social media portano due tipi di approcci entrambi abbastanza talebani: spegnere tutto, anche il cervello, oppure staccarsi dalla Rete e andare offline. E laddove Facebook è stato in grado di diventare un nuovo media in cui si diffondono le informazioni tenerlo spento o acceso può risultare dannoso o comodo semplicemente a seconda delle esigenze.

Per chi usa durante l’anno spesso e sempre Internet per lavorare questo dubbio diventa invece più profondo tanto da portare ad uno scenario in cui ferie e lavoro inevitabilmente s’intrecciano: la vacanza è lavoro o il lavoro è vacanza si chiede Luca?

Ho sperimentato sulla mia pelle tutte le eventualità: connessione sempre accesa, sempre spenta, cervello spento, lavoro in vacanza, Internet a sprazzi. Quest’ultima si sta rivelando durante questa estate una buona soluzione: usare Internet solo quando se ne ha veramente bisogno (cercare qualcosa) senza avere l’ansia di dover divorare le informazioni che hanno inghiottito anche gli altri per non sentirsi indietro rispetto alla realtà, ai “social media”.

Qualche giorno fa ho provato ad aprire il sito dell’ANSA e il lettore di feed ma dopo aver caricato la pagina al primo “crisi” ho preferito disconnettermi. Non sono i giornali, Internet o il Televideo a renderci felici, tristi ma come sappiamo usare il nostro cervello per sfruttarli.


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