A quanto pare il PDL di Berlusconi è in vantaggio sul PD di Veltroni, con molta probabilità sarà nuovamente il cavaliere a governare l’Italia. Temo però, visto che anche questa volta i numeri di Camera e Senato appaiono stretti, per pochi anni ancora.
L’Italia non è una nazione stabile, equilibrata, basta cambiare simbolo e nome ai partiti, presentare le stesse ed identiche facce, e l’entusiasmo degli elettori si riaccende. France 24 mi ha chiesto di raccontare queste elezioni, fornire foto e video con maggiori informazioni riguardo il rifiuto del voto e l’affluenza ai seggi: se hai curiosità o quant’altro le puoi inviare nei commenti.
Per chi si chiedeva perchè Berlusconi alla sua età non avesse di meglio da fare e dunque abbandonare le velleità politiche la risposta è da trovare probabilmente nel grafico sopra: l’andamento del titolo di Mediaset durante gli exit polls. Come avere nelle mani due grandi aziende in un colpo solo: l’azienda Italia e quella di Mediaset.
Via [Raucci]
[UPDATE]
– Da stasera l’Italia è più bipolare: Veltroni, quello che ha perso, telefona a Berlusconi, quello che ha vinto, come nelle democrazie europee più moderne e democratiche dice Walter. Inoltre Veltroni è anche il primo che rompendo il silenzio delle previsioni elettorali scende ai microfoni per fare il classico discorso post elezioni e rivolgersi agli italiani, ammettendo la sconfitta ma riconoscendo comunque di aver ottenuto in 6 mesi e con un Governo del centro sinistra uscente un risultato importante.
La Lega Nord sfiora il 10% raggiungendo un risultato impensabile, con una forza politica (molto barocca negli atteggiamenti di Bossi) in grado di essere decisiva per il Paese: e questo non è un gran bene, specie se si vuole scegliere la strada del bipolarismo. Forse la Lega Nord esprime il vero voto di “protesta” unito e coeso di questo Paese. Casini è corso da solo e non è andato poi così forte.
Boselli si dimette, altrettanto fa Bertinotti, la Santanchè è scomparsa da quelle parti l’unico a resistere (sarà per deformazione professionale) è Storace che va fiero del “milione di voti” racimolato, Giuliano Ferrara ammette di essere stato catastrofico con il suo 0.3% (chissà cosa si aspettava). Beppe Grillo (ed i suoi grillini) sono stati impalpabili, la morte dell’antipolitica: vedremo domani che post “scriverà” il comico genovese.
In fondo Mauro riassume come al solito in maniera ineccepibile ed ironica lo scenario italiano con questa vignetta:
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