Qualche anno fa ero così in simbiosi con Rino Gaetano che alcuni cari amici durante una partita a bowling fecero scrivere sul tabellone al posto del mio nome “AGAPITO”, da quel Malteni ferroviere che il cantautore romano dipinse in una Italia ancora attuale. Raramente ho incontrato nella mia vita persone in grado di capire come sono, quel modo di esser romanticamente sociale, civilmente impegnato, un sognatore fannullone.
D’estate è tutto un rincorrere le tribute band che suonano (e a volte li distruggono) i suoi pezzi ma non è la stessa cosa: ciao Rino, ne ho 28 e sono 30 anni che mi manchi. Magari ti incontrerò ancora sul 60 notturno.
Fiorivi, sfiorivano le viole
Commenti
4 risposte a “Fiorivi, sfiorivano le viole”
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EBBENE si, ci vuole un pò di tempo per capirti!!!….PERòòòò, poi, mettendo insieme tutti i pezzi esce fuori la bella descrizione che ti sei fatto! :D
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Non mi vergogno a dire che ho scoperto questa magnifica canzone solo grazie a un’altra colonna di un certo modo di fare Musica in Italia, Beppe Servillo (e a Fulvio Abbate che lo intervista, mentre entrambi aspettano i figli all’uscita di una palestra a Roma!).
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Ehehe questa me l’ero persa, grazie Angelo!
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