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Il made in Italy alla conquista della Silicon Valley

Si dice da tempo che in Italia manchino startup di successo, aziende giovani in grado di competere con i colossi o le altre piccole e medie aziende che operano su Internet. Eppure negli ultimi mesi qualcosina si è mosso, qualche tentativo di realizzare piccoli incubatori per giovani imprese c’è stato ma forse evidentemente ancora non basta.

In tal senso bisogna lodare 1GN, un network di imprenditori che hanno realizzato insieme a Mind the Bridge, una “competition” per scegliere tra le startup italiane, cinque di queste che avranno la possibilità di fare un’esperienza di qualche giorno nella Silicon Valley. Il conto alla rovescia è cominciato in attesa del grande evento del primo Aprile.

Anche Repubblica si è occupato di questa iniziativa che ha visto 6 vincitori, sei “mentors” con le aziende: Econoetica, Nano4bio, Blucape, Ingenia, Vivabiocell, Bioman. La maggior parte delle startup non ha un sito web di riferimento (o per lo meno non l’ho trovato) probabilmente per motivi di riservatezza anche se di solito tendenzialmente mi apro con più facilità verso progetti che vengono dettagliati nel concreto e non rimangono solo interviste o idee sulla carta.

Mi sembra interessante comunque seguire queste aziende e capire quali progetti e prospettive avranno anche se sono convinto che ci debbano essere più opportunità per i giovani imprenditori e gli studenti che magari non hanno contatti con le realtà locali e nazionali o non posseggono i fondi necessari per cominciare a lavorare sulle loro idee. Per dire: realizzare una YEurope/YCombinator italiana non sarebbe affatto male.


Commenti

2 risposte a “Il made in Italy alla conquista della Silicon Valley”

  1. GRANDIOSA iniziativa !!! Per la verità ero alla ricerca di inziative del genere visto che ho un’ideuzza pure io… mumble mumble, chissà che nn si partecipi il prossimo anno!

  2. […] Ricevo spesso email di developer che mi segnalano servizi che hanno realizzato, spesse volte sconosciuti ai più. Devo scusarmi con tutti loro se impiego del tempo per parlarne ed esaminarli ma sono davvero tanti e la mia memoria a volte vacilla, dovrei organizzarmi meglio. Alcune iniziative tendenti a creare una sorta di made in Italy della Rete sono da apprezzare ma non ho idea di quali risultati abbiano portato in concreto. Guardando la lista dei finalisti della gara tra le startup europee che citai già in questo post, Startup.eu, non ho notato nessuna idea ed azienda italiana tra quelle che si erano proposte, neanche il noto mashup HelloTxt. Certo, è solo una competizione ma risulta desolante l’assenza di un brand vincente che collezioni una fucina italiana di talenti che seppure esiste è costretta ad emigrare o magari a lavorare e sudare per progetti di routine poco esaltanti e creativi. Favorire queste attività imprenditoriali con quei pochi incubatori precari indotti da mecenati visionari finora non è servito a nulla. […]

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