Dopo Google Reader anche la posta elettronica di Google, Gmail, si rinnova con due novità: la prima e quella più recente riguarda le etichette colorate mentre la seconda si concentra sull’integrazione di GTalk con la possibilità di creare chat di gruppo ed inserire emoticons. Tutte le novità sono riassunte qui.
La prima possibilità di giocare con le etichette ed inserirne di colorate su Gmail quasi come fosse già carnevale è divertente oltre che utile: è possibile da subito usare questa funzione per chi utilizza la lingua English nelle Impostazioni (così come per tutte le nuove funzioni) mentre come al solito la features verrà estesa anche nelle versioni localizzate; tutte queste nuove caratteristiche funzionano con versioni di browser aggiorante quali Firefox 2.0 ed Internet Explorer 7 (che non ha vissuto un bel primo anno).
L’utilizzo delle label, dell’etichette, ti consente di ottimizzare la lettura delle email insieme all’applicazione dei filtri: questo video demo in Flash ti spiega come fare. Tra l’altro proprio in questo campo il team di lavoro di Gmail sta studiando anche alla possibilità di inserire folder ovvero cartelle dove inserire le mail che non siano quelle di default: se lo stile sarà quello che è già presente su Google Docs allora c’è da aspettarsi all’irrinunciabilità di uno strumento come Gmail.
La seconda novità è ormai presente da tempo e consente di realizzare chat di gruppo utilizzando l’indispensabile Google Talk: è semplice basta cliccare su di un contatto e selezionare nella relativa finestra in basso a sinistra “Options”; clicca su “Group Chat” ed aggiungi il nome o il contatto della persona che vuoi aggiungere alla chat.
Ci sono poi due curiosità: se utilizzi Google Adsense dal 10 dicembre i dati delle ricerche più effettuate riguardo la ricerca che risalgono ad oltre un anno fa non saranno più disponibili. Ti conviene dunque salvarli se sei interessato.
L’altra curiosità riguarda invece l’”esperimento” che sta cercando di fare Paul: rimanere sette giorni senza utilizzare Google.
L’idea non è originalissima ma chissà che dalla sua esperienza non escano (nel file di testo che sta stilando) risultati degni di nota: non basta accedere ai servizi, bisognerebbe anche non utilizzarli. Sul blog infatti sono rimasti sia Adsense che Feedburner.
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