Se non volete che lo Stato obblighi le persone a nascondere la propria anagrafica o magari anche a fare corsi di dizione liberate il mezzogiorno dai suoi stessi fantasmi, investite i soldi nella scuola, nella cultura, nell’università e nella ricerca.
Fate 2 politecnici per regione, combattete gli sprechi, l’assenteismo, le false invalidità, la corruzione nella gestione delle gare d’appalto e nell’approvigionamento dei fondi pubblici indipendentemente dalla regione di provenienza (camorra, mafia, n’drangheta).

Non importa che siate di destra, della sinistra di 30 anni dopo o del nuovo centro. Fatelo e basta, da cittadini: per gli imprenditori, i lavoratori, le casalinghe, i vostri figli, i precari.
C’è chi dice NO di Report è davvero una bella rubrica, dovrebbe occuparsi quasi esclusivamente del Sud.

L’importante è che tu sia di Caserta e il clan ti segue ovunque. In troppi pagano, qualcuno si accorda. Gli imprenditori di Terra di Lavoro non sfuggono alle mire del clan, possono al massimo affiliarsi.
Dovunque lavorano sono inseguiti e contattati dal clan dei Casalesi. Sia che le loro attività si svolgano nel Casertano come nel Nord Italia per il clan non fa alcuna differenza: basta che gli imprenditori siano casertani e questo è sufficiente per rientrare nelle mire della camorra. E’ la strategia, sempre più confermata da indagini e arresti, che da anni il potente clan dei Casalesi sta portando avanti.

Via [Casertac’è]

Photo: http://www.flickr.com/photos/valpopando/

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