In Grecia alcune comunità stanno abbandonando l’euro e riscoprendo il baratto: il fai da te con prodotti realizzati in casa o grazie alla propria professionalità in cambio di servizi o altri prodotti. E sta accadendo anche in Italia come il baratto agricolo messo in piedi dalla Cia di Pisa.
Probabilmente tornare al baratto, installare orti sui balconi, andare il sabato al supermercato per approfittare dei ribassi dei prezzi di frutta e verdura non rappresenta la soluzione definitiva, non risolve il problema dell’uso speculativo della moneta e forse alimenta anche un po’ la consumistica filosofia dell’usa e getta.
Eppure online sono nate diverse iniziative riguardanti il baratto 2.0: l’eco-store Reoose per il baratto e il riutilizzo degli oggetti oppure ZeroRelativo, ScambioCasa per scambiarsi gli alloggi, La Settimana del Baratto per soggiornare in B&B in cambio di servizi o prodotti.
E poi nascono cose come gli SCEC, dei buoni che rappresentano un sistema di contabilità da usare insieme all’Euro all’interno di una comunità affinchè si creino rapporti e legami di fiducia e crescita sviluppando nelle persone un senso di libertà, indipendenza e legalità. Una idea che non è innovativa ma che pare abbia riscontrato la fiducia di tanti.
E’ questo il futuro dell’economia dei Paesi?
[UPDATE 17 Aprile]
– Intanto anche in Sardegna a Ogliastra si è tornato al baratto ed allo scambio merce.
Ciao Dario, anche noi abbiamo trattato il tema del baratto, proprio ieri, sul blog de L’isola dei cassintegrati. Ti passo il link, così se vuoi puoi integrare il tuo articolo con il caso sardo. :)
In Sardegna si torna al baratto (video): http://www.isoladeicassintegrati.com/2012/04/16/in-sardegna-si-torna-al-baratto-video/
Ciao Marco, grazie sapevo della Sardegna da tempo ma non avevo letto il post. Ora lo integro, magari fate anche voi lo stesso o fate girare!
Sì, anche io ho provveduto ad aggiornare il post. Grazie